- Questo topic ha 27 risposte, 17 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 19 anni, 4 mesi fa da
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La pioggia scroscia incessante per tutta la notte sulla gelida e umida tenda, ogni tanto “celera” e sembra venir giù di ogni, non mi azzardo a metter fuori il naso per vedere se è liquida o allo stato solido. finalmente arriva l’alba svegliati dal rombo dei boxer BMW di ogni età e provenienza che incuranti della gelida pioggia si incamminano per conquistare la strada che sale verso il ghiacciaio del Somelier ed accaparrarsi la mitica medaglia del quarantennale della “stella alpina”. Infilo il naso fuori dalla tenda ma non vi è traccia di neve a differenza di ieri che si era bella imbiancata, ma l’anfiteatro che ci circonda pochi metri più su è un lenzuolo bianco…continua a piovere di brutto e con theo e le nostre mitiche zavorrine si fa una breve colazione in rifugio.uno spiraglio tra una nuvola e l’altra mi fa prendere la decisione! Corro a vestirmi, costringo grazia a salire dietro e scarico di bagagli mi tuffo su per lo sterrato reso pesante dal fango, nei primi tornanti in ripida salita mi trovo impacciato e sento il peso del passeggero che alleggerisce l’anteriore, ma non mollo e tornante dopo tornante con le mani di ghiaccio supero il primo dirupo. Siamo ormai saliti di quota e in un’atmosfera himalaiana entriamo in un vallone innevato dove solo una linea discontinua di fango marrone indica la pista da percorrere, qualcuno sta già percorrendola a ritroso provato dal freddo e dalla neve ghiacciata che ti penetra dentro gli occhi come aghi e ti costringe a proseguire quasi ad occhi chiusi.ricomincia il secondo strapiombo da percorrere a stretti e ripidi tornanti, la neve ormai ha il sopravvento sul fango e fatico a tenere la traiettoria. In un tornante un pazzo inglese con sidecar e tutta la famiglia a bordo mi costringe a fermarmi sul bordo dello strapiombo per dargli passaggio.Ormai la pista non esiste più ma solo una riga sottile nel manto bianco sta ad indicare che puoi ancora proseguire 100, 50, 10 metri,non esiste più nulla se non un mondo tutto bianco. giro a fatica le mie due ruote e prendo la strada del ritorno. La zavorrina mi convince a colpi ben decisi ai fianchi a proseguire piano mentre un pazzo irlandese su giessone vola in discesa spiccando salti nei profondi cunettoni di scolo.
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…ieri invece avevo un compagno d’avventura di tutto riguardo su Varadero, che facilitati dal fatto che la neve caduta non era ancora tanta, insieme siamo riusciti ad arrivare fino ai quasi tremila metri del ghiacciaio, fermati solo da un pendio ricoperto da una valanga di neve, ma abbandonate le moto sotto una tormenta di neve abbiamo proseguito fino alla cima dove un piccolo laghetto, il ghiacciaio e la catena montuosa del versante opposto imbiancato facevano da cornice a questo spettacolare luogo. Questo è il mio primo VERO RADUNO, fatto di veri motociclisti su vere moto in un vero ambiente alpino. Grazie a Theo per aver organizzato, grazie alla mia testardaggine per esser riuscito a superare tutte le difficoltà che sembravano impedirne la partenza, ma soprattutto grazie a Grazia e Manuela per avere la forza e la costanza di seguire due deficenti che quando si intestano di una cosa non li ferma più nemmeno il padreterno!!!…A TUTTI I NET CHE HANNO AVUTO LA FORZA DI LEGGERE FIN QUì, preparatevi che il prossimo anno la parola d’ordine non sarà più stelvio ma “STELLA ALPINA” CIAO!!!
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azzo che bello giampa…
il primo anno che avevo il transalp, il 650, mi sono arrampicato con Maria fino al rifugio (uno dei miei primi sterrati!), ma era settembre quell’anno e faceva un freddo porco, ho ancora le foto del laghetto…qualche foto di un vecchio giro al somellier
foto, ri-foto, la mia ex moto e il laghetto ciao!
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ha ragione theo… nessun eroe, ma solo un pò di spirito di adattamento e tanta voglia di raggiungere la vetta a 3000 metri con più di mille metri di dislivello su 10 kilometri di sterrato a tornanti. Pensate che la molla che mi ha fatto partire sono proprio state le previsioni meteo sfavorevoli che mettevano neve oltre i 2000 metri, e l’idea di un pò di fresco dopo la calura dei giorni scorsi ha reso questo appuntamento imperdibile, ed ho avuto ragione perkè il fascino di una bella nevicata a luglio è cosa fantastica!!!!,come fantastico è l’essere in mezzo ad una schiera di motociclisti con le palle che si sono sgroppati migliaia di kilometri, con moto datate, spesso con le mani sporche di grasso e un cacciavite in mano nel tentativo di ritornare a casa, ma pur di essere LI!!…lo stelvio ha il suo fascino…ma è un’altra cosa.
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BEL-LIS-SI-MO!!!
Nellefoto di Fable dovrei esserci anch’io. E’ stato talmente bello che il week-end del 17/18 settembre ci tornerò. (Fable l’@rtista organizza di nuovo ed io, assieme al gruppo romano che già conosci. pensiamo proprio di esserci. Che farai? Bissi anche tu?)Adesso vado a vedermi le foto di THEO….. CHE POSTI RAGAZZI!!!!!!
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