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- Questo topic ha 13 risposte, 8 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 13 anni, 2 mesi fa da JAFO.
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21 Agosto 2011 alle 22:28 #49190coccodrilloPartecipante
Partiti ieri con destinazione Aosta, raggiunta dopo una bellissima deviazione per il Passo del Bracco (stupendo!), oggi ci siamo sparati i primi 7 passi della Route e domani ci attendono altri 5 passi over 2000 mt., compreso il Col de L’Iseran. Fin’ora tempo splendido e gran caldo…
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22 Agosto 2011 alle 0:34 #131687ZiofrenkPartecipante
e bravo Cocco !!!!
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22 Agosto 2011 alle 7:34 #131688BierhoffPartecipante
Aspetto le foto
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22 Agosto 2011 alle 8:47 #131689LilloMembro
io l’anno scorso con theo ho patito un caldo terribile…
cmq buon giro! -
22 Agosto 2011 alle 9:14 #131691SiosoPartecipante
Ciao cocco, buon viaggio e ricorda che attendiamo un buon report e foto.
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22 Agosto 2011 alle 13:21 #131694zivasPartecipante
Ciao bbelli…divertitevi!
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23 Agosto 2011 alle 22:18 #131726coccodrilloPartecipante
Missione compiuta! Abbiamo visto cose che i vostri occhi…Route De La Bonette sopra a tutte (estasiati!). Non sazi, siamo rientrati in Italia dal Colle di Tenda ed ora siamo a Limone Piemonte. Domani andremo alla ricerca dei passi piemontesi, a casa non si torna, abbiamo saputo che oggi a Roma c’erano 40 gradi…
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24 Agosto 2011 alle 12:26 #131731BierhoffPartecipante
Si Cocco … 40 gradi … Rimani li e oltre alle foto anche una cartina con il percorso
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26 Agosto 2011 alle 21:45 #131764coccodrilloPartecipante
Ecco il link per le foto:
20÷25 agosto 2011 – Route des Grandes Alpes Per il report occorre attendere la Cocca, se ne avrà voglia…
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27 Agosto 2011 alle 11:40 #131777SiosoPartecipante
Complimentiu per le belle foto.
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3 Settembre 2011 alle 19:23 #131888coccodrilloPartecipante
Habemus report!
Finalmente la Cocca si è decisa… buona lettura.
REPORT ROUTE DES GRANDES ALPES – 20 -25 AGOSTO 2011
Estate 2011: dopo aver passato 15 gg di vacanza al mare – erano 3 anni che non facevamo mare in senso “tradizionale” – in Calabria versione famigliola in macchina, ecco che arrivano i giorni “coccodrilleschi” , come li chiamo io, ovvero quelli dedicati ai giri in moto.
Si rientrava a Roma il 17 agosto, e l’idea che da tempo accarezzavo era quella di percorrere la mitica Route des Grandes Alpes per intero. Una meta, scoprirò poi sul forum, che ha solleticato più di un net quest’anno!
Vista però l’infelice situazione meteo che aveva caratterizzato fino ad allora l’estate sui monti, l’idea era ancora in fase embrionale.
Al rientro a Roma, mi precipito su MeteoFrance: previsioni buone sulla Route da sabato 20 a martedi 23. Ok, preparo l’itinerario e deciso: sabato 20 partiamo, tappone Roma-Aosta (800 km).
L’idea è quella di fare la route dal lago di Ginevra alla Costa Azzurra, quindi vogliamo attaccarla dalla Svizzera. Avremmo dovuto fare il viaggio in compagnia di Pablito e Micia, ma il loro rientro il 18 dagli States ha lasciato un pesante effetto jet lag e non se la sentono di partire subito…..posticipare significa pero’ rischiare il maltempo….
Sabato 20 alle 08:00 siamo in sella, puntiamo decisi a nord seguendo la costa tirrenica. Tutto tranquillo fino all’altezza di Piombino, da lì in poi inizia una fila ininterrotta di auto che proseguirà fino al bivio per l’autostrada della Cisa….caspita, non pensavamo di incappare in un rientro precoce….meno male che siamo in moto, un pò di slalom e via si passa.
Per distrarci un pò dalla stucchevole pallostrada, subito dopo La Spezia, dico al Cocco di uscire, si va a prendere l’Aurelia per percorrere il Passo del Bracco: uno spettacolo! Asfalto appena rifatto, assenza assoluta di traffico, panorama fantastico, una goduria….arriviamo sul passo alle 13:00, ci fermiamo per uno spuntino (e abbiamo la conferma che la Liguria non è esattamente una destinazione economica…),
e riprendiamo la strada. Splendida anche la discesa a valle, fino a Sestri Levante, dove peroò risaliamo in autostrada…la Val d’Aosta è ancora lontana….
Non troviamo più situazioni drammatiche di traffico e dal momento in cui imbocchiamo la bretella Ivrea-Santhia’, siamo quasi soli…arriviamo a Gignod, il paesino a 8 km da Aosta (direzione Gran San Bernardo) dove ho prenotato al volo un B&B su internet, alle 17:00.
Il B&B Les Fleurs è delizioso, lo consiglio caldamente.
Ci sgranchiamo le gambe con una passeggiata – inclusa una visita in un caseificio, il massimo per una “formaggiara” come me – poi una cena veloce e a nanna.
Domenica alle 09:00 iniziamo l’ascesa al Gran San Bernardo: la giornata è stupenda, il panorama eccezionale, facciamo il passo e svalichiamo in Svizzera. Il tratto da percorrere lì è piuttosto breve e non prevede autostrade, quindi non acquistiamo la “vignetta”. Scendiamo a Martigny, per poi andare verso Monthey, svalichiamo il passo del Morgins ed entriamo in Francia. Percorriamo la piacevole
valle di Abondance e raggiungiamo la strada che arriva da Thonon les Bains, punto d’inizio della Route. La temperatura è assolutamente gradevole, il sole splende, il cartello che annuncia la Route ci fa l’occhiolino. Che bello essere motociclisti!
E’ domenica, ed i francesi si sono spostati per la gita fuori porta in montagna, c’è quindi un pò di traffico – niente di tragico, ma un pò fastidioso, per fortuna i giorni successivi, da questo punto di vista, saranno perfetti. Saliamo al Col des Gets, il primo dei 16 passi che compongono la Route. Non è molto alto (1170 mt.) e proseguiamo. Il Cocco non fa che esaltare i pregi delle gomme Scorpion Trail montate da poco, che danzano nelle curve alpine.
Arriviamo al Col de La Colombière (1613 mt.): splendido panorama, ci fermiamo per la pausa pranzo, ma non riusciamo a fare la foto alla targa del passo: un gruppo di ciclisti l’ha monopolizzata, si stanno riprendendo in tutte le pose possibili, sembrano giapponesi…
Proseguiamo in un crescendo spettacolare di panorami, e percorriamo le divertenti curve del Col des Aravis (1486 mt.), poi del Col des Saisies (1650 mt.), lungo la salita si apre una vista spettacolare sul gruppo del Monte Bianco, e del Courmet de Roselend (1968 mt.), per poi scendere a Bourg St. Maurice, dove decidiamo di fare tappa per la notte. Abbiamo percorso ca. 350 km.
Troviamo un alberghetto discreto con mezza pensione a 50 euro a testa. Ci passano una buona cena, dopo la quale facciamo un giretto a piedi per il centro: è una cittadina piacevole, collegata direttamente con gli impianti di sci del Piccolo San Bernardo. In realta’ abbiamo visto in Francia una miriade di localita’ sciistiche, piu’ o meno note.
Lunedi 23 ci prepariamo ad una delle tappe più belle, il cielo è terso e la temperatura piacevolmente fresca. Ci dirigiamo in direzione Val d’Isere, e cominciamo a salire. Incontriamo un paio di laghi dall’acqua limpida, uno di un verde incredibile, e raggiungiamo la localita’ di Val d’Isere, famosa per gli amanti dello sci. Sarà pure un posto sfruttato dal turismo, ma ci fa un’ottima impressione, ben curata, senza “mostri” di cemento, piena di fiori. Da lì inizia la salita al Col de l’Iseran, che con i suoi 2770 mt. è il passo piu’ alto d’Europa (il ns. Stelvio si ferma 14 mt. più in basso, sigh!).
Sarò monotona, ma il panorama è bellissimo, ammirare le montagne mentre il motore romba sui tornanti è un’esperienza unica, chi non è mai andato in moto (anche solo come zavorrina) non potrà mai capire l’emozione… Foto di rito sul passo, e poi si prosegue. Dopo la piacevole discesa a valle, occorre percorrere un pezzo un pò noioso in fondovalle, attraversando la città di Modane, e poi ancora fino a St. Michel de Maurienne. Da qui finalmente si ricomincia a salire: ci avvitiamo piuttosto rapidamente per gli stretti tornanti che ci portano al Col Du Télégraphe (1566 mt.), circondato dagli impianti sciistici della località di Valloire. La Route si inoltra adesso in mezzo ai monti, si sale parecchio, il sole continua ad accompagnarci e saliamo al Col Du Galibier (2616 mt.), dove troviamo un forte vento a sferzare il paesaggio. Ci fermiamo per un panino e notiamo che – a differenza dei passi alpini italiani – quelli francesi non sono praticamente sfruttati turisticamente: niente bar-ristoranti-megastore di souvenirs, solo rifugi spartani, questo del Galibier fa solo panini…
Riprendiamo la marcia, la discesa ci porta direttamente alla cima del Col du Lautaret (2058 mt.), da dove la vista si apre su uno spettacolare ghiacciaio.
Scendiamo a valle, giù fino a raggiungere Briancon, che già conosciamo e quindi la attraversiamo velocemente per andare ad attaccare la salita al Col d’Izoard (2746 mt.). La strada è bellissima, si inerpica con tornanti piuttosto stretti ma il fondo è ottimo, la Strommona non mostra la minima esitazione, si va alla grande. Arriviamo sul passo e ci fermiamo per le solite foto. Vediamo qualche nuvola in lontananza, niente di che… Scendiamo dal passo decisi a fermarci al primo posto utile per la notte. Dopo pochi tornanti troviamo l’albergo Le Borne Ensolléie, raccomandato dal Journal des Motards, e ci fermiamo. C’è pure una piccola piscina, che sfruttiamo per un meritato momento di relax.
A cena conosciamo una coppia di motociclisti bergamaschi e scopriamo che circa due ore dopo il nostro passaggio, il Col d’Izoard è stato chiuso per frana e loro non sono potuti passare. Per di più hanno anche trovato la strada tutta bagnata. Quelle due nuvole che avevamo visto devono aver portato un temporale… noi siamo stati tranquilli al sole… la buona stella ci accompagna.
Martedi 24 è prevista l’ultima parte della Route. Partiamo come sempre intorno alle 09:00, il tempo è splendido anche stamattina. Dopo aver attraversato un altro paio di piccole località sciistiche, saliamo al Col de Vars (2111 mt.), e da qui proseguiamo per andare a percorrere la Route de la Bonette, la strada più alta d’Europa, che si arrampica a 2802 mt., piu’ su del passo omonimo che si ferma a 2715.
Ragazzi, la Bonette vale da sola il viaggio!!! Il panorama è spettacolare, lo sguardo spazia sui prati, le cime, le vallate, sembra quasi di vedere tutto dall’alto di una mongolfiera. In cima alziamo lo sguardo: tre aquile reali stanno volteggiando ad ali spiegate: l’emozione è indescrivibile.
Da lassù decidiamo di scendere proseguendo la Route de la Bonette, questo farà sì che salteremo una parte della Route des Grandes Alpes: saremmo dovuti tornare indietro e riprenderla da Barcellonette.
Francamente però non ce ne siamo pentiti, lo spettacolo è stato ugualmente esaltante.
A causa della deviazione, saltiamo due passi, il Col de la Cayolle (2326 mt.) ed il Col di Valberg (1678 mt.).Percorriamo però la piacevole Valdeblore, e riagganciamo la ns. Route per la salita al Col St. Martin (1500 mt.), sul quale arriviamo giusto per l’ora di pranzo, e ci fermiamo per uno spuntino.
Proseguiamo il ns. viaggio, la vegetazione cambia, si vede che stiamo scendendo verso il mare, il paesaggio da alpino si fa più “appenninico”, ma è comunque piacevole. Arriviamo al bivio del Col de Turini ed iniziamo a salire. La strada dal fondovalle sale ripida, nel giro di tre tornanti siamo già molto alti, la salita al passo è davvero gradevole. Raggiungiamo il Col de Turini (1607 mt.), l’ultimo passo della Route che percorriamo. Missione compiuta: anche la Route des Grandes Alpes è nel nostro fantastico album di ricordi motociclistici!!!
In realta’ avremmo dovuto fare anche il Col de Castillon (solo 707 mt.) per raggiungere Mentone in Costa Azzurra, ma causa il gran caldo che iniziavamo a sentire, abbiamo deciso di deviare per Sospel, raggiungendo poi la strada del Col di Tenda. La discesa dal Col de Turini a Sospel si snoda con una serie impressionante di tornantini stretti (in francese lacet), veri e propri piccoli cappi. L’asfalto è buono, il Cocco decide di ingarellarsi con un altro motociclista che viaggia da solo, senza bagagli… L’adrenalina sale, ma è davvero divertente… a Sospel le mie braccia sono piu’ lunghe di 10 cm, ma rido da sola nel casco… e l’altro motociclista non è riuscito a passarci!
Saliamo al Col di Tenda e rientriamo in Italia. Ci fermiamo per la tappa a Limone Piemonte, un paesino che si fa parecchio apprezzare sia per l’architettura che per la gastronomia…..
Mercoledi 25 alla partenza si verifica un inconveniente al casco di Claudio, Schubert C3: si rompe la visierina parasole. Rapida telefonata a Ziofrenk (dove il casco è stato acquistato) per verificare che sia aperto, e prendiamo la decisione di affrontare la pianura padana per raggiungere Faenza, dove arriveremo – stremati dal caldo – alle 14:40 circa. 500 km. di pallostrada……puah!
Ziofrenk ci fornisce un casco di cortesia e ritira il C3 per la riparazione. Noi ripartiamo per andare a cercare un posto fresco dove dormire: ci fermiamo a Balze, alle sorgenti del Tevere, nel cuore dell’appennino tosco-romagnolo, dove almeno dormiano con un po’ di fresco…
Giovedi 26 facciamo un’incursione a Gubbio, beccando Zivas e Valeria per farci raccontare la loro avventura a CapoNord, poi in serata rientriamo a Roma….benedicendo di avere l’aria condizionata, ci sono 40°..
Totale km percorsi 2500.
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4 Settembre 2011 alle 9:41 #131896SiosoPartecipante
Complimenti Coccodrilla , gra bel report mi hai fatto sognare.
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6 Settembre 2011 alle 22:36 #131959rudyPartecipante
concordo….. bel report, mi hai fatto sognare……
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9 Settembre 2011 alle 9:10 #131982JAFOMembro
complimenti bellissime foto!
spettacolare la discesa dal Col d’Izoard
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