- Questo topic ha 24 risposte, 16 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 17 anni, 5 mesi fa da
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Ciao a tutti, dopo un po’ di latitanza e qualche sporadica risposta mi decido a postare un nuovo messaggio. L’occasione deriva dall’unica esperienza su due ruote vissuta ieri, dopo un bel po’ di tempo che non sedevo seriamente su una sella.
L’occasione viene da un grande Uomo, grande Net, il grande Macello che mi sprona a fare un giretto assieme su tassellato.
Il lavoro e tanti altri fattori cercano prepotentemente di allontanarmi dalle due ruote, Macello insiste. Un mal di schiena ed alcune notti insonni trascorse a cercare una posizione di sollievo fanno da sirene e cantano la tentazione di chiamare per rinunciare, come ultimamente accaduto di frequente. Poi arriva il venerdì sera, il dolore è sordo e continuo macchisenefrega, si deve pur vivere.
Alle 7,50 di sabato mattina parto, furgne munito, accessoriato di moto e vestiario all’uopo, la fascia Dainese bella stretta, apporta un minimo di sollivo, sopratutto se coadiuvata dall’aulin preso a colazione. Alle 9,15 arrivo a Cason Macello, trovo Claudio ed il padrone di casa che mi aspettano per un caffè. Scarico la moto, venti minuti di vestizione e siamo pronti alla partenza.
Strade bianche ci conducono per le campagne emiliane, asini, mucche e cavalli ci osservano mansueti dai loro recinti. L’andatura panoramica facilita la riacquisizione dei sensi e riscalda i muscoli. Tutto è nebbia e polvere, uno strano contrasto figlio delle bizzarie climatiche. Si comincia salendo su un crinale e da lì giù fino ad una valle.
Il fondo asciutto ci consente un’andatura sicura anche negli strappi più difficili. Tagliamo nel bosco percorrendo una strada usata per fare fuoristrada con le jeep, ci sono alcune pozze dalle quali potrebbe tranquillamente uscire un coccodrillo, le aggiriamo inquieti. Passiamo vicino ad una fattoria e subito ci piombano addosso un maremmano ed altri due “cagnaz” neri. Panico! Risolto poi in niente di chè, confermando il motto che “can abbaia non morde” ma rincorre!
Arriviamo nel fondo valle e vengo portato a fare un percorso che ho sempre sognato fin da ragazzo: lo sterrato serpeggia attorno ad un rucello e s’intrecciano assieme come serpenti in amore. Guadiamo le acque, una, due, cinque volte finchè non perdo il conto ed ho i pesci rossi felici in uno stivale. A malapena ricordo di avere mal di schiena tanto sono felice. Saliamo su per un colle, i prati in fiore, i boschi che si risvegliano, le ginestre in fiore; sarà impazzito ma oggi il clima ci regala un paesaggio surrealista meraviglioso.
Arriviamo in un piccolo paese, troviamo una piccola trattoria dal nome esotico. Una gentile giovane signora, aiutata da due piccole bambine, ci offre un pranzo discreto ed abbondante: tris di pasta, crescenze, affettati e formaggi.
La mia schiena si fa sentire e risalire in sella fa vedere le stelle. Percorriamo all’indietro la strada passando di nuovo per il ruscello. Dopo è tutta una salita, una lunga libidinosa salita. La moto va che è un piacere, stimolato da Claudio cerco di stare in piedi il più possibile. Facciamo alcuni passaggi che mi tolgono il fiato, come passare sul bordo di una frana e poi trovarsi a percorrere una salita verticale, una bianca striscia sottile nella vegetazione del colle che sfida la gravità. Antinio e Claudio, clementi, mantengono un’andatura che mi permette di star loro dietro. Ci perdiamo in un bosco per poi riuscire a tornare sulla strada del crinale in alto. Un sole gà estivo fa risplendere la campagna in vegetazione.
Torniamo verso Cason Macello non senza essere di nuovo rincorsi dai tre cagnoni. Alle cinque e mezzo siamo in giardino da Antonio, coperti di polvere, felici come bambini di ritorno dal luna park. Quattro chiacchiere con Madama Miriam e con Michela per poi caricare tutto e tornare a casa. Scendere dal furgone è stata dura, dormire stanotte altrettanto, nonostante aulin e voltaren. La felicità che ho provato per questo giro vale molto più di un mal di schiena. E l’ombra? La mia ombra, proiettata davanti a
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THEO certi messaggi dovresti bannarli!! Istigano a delinquere e fanno venire la sindrome nota come Defectio Endurosa …. :bang: e poi questo citare l’ombra che l’irto colle rombando sale … no, non va proprio bene. Rimandati tutti a scuola !! Di moto s’intende eheheheheh.
INVIDIAAAAAAAAAAAAA, e poi, come dice Scal, chi sa sa e chi non sa s’informi!
Si vede troppo che ho bisogno di una pausa????
Abb. e lamp. Biros
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Quote:Jack – Tranquillo Macello, quando gliela consegneranno gli occhi si saranno già sgonfiati da un bel pezzo… Decibel sarà riuscito a vendere il Vara, tu girerai sulla nuova GS 1300 e il figlio di Niki si chiederà “perchè io?”…
Ecco l’uomo che rinfranca le mie tristi giornate al lavoro!!!
Jack, un uomo, un vero mito!!!!!!!!!!
:D:D:D:D:D:D:D -
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