FrontPage › Forums › Motociclisti NetRaiders › L’inconsueto equilibrio dell’imperfezione
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8 Dicembre 2013 alle 18:59 #49815ScalPartecipante
E’ Venerdì mattina, proprio lo scorso venerdì, il 6 di Dicembre. Da un po’ di tempo penso come fare a ritirare le moto dal meccanico, parlo della Transalp, che è giù nelle marche a fare la revisione. Il fine settimana del 15 c’è il netnatale, poi si va sotto le feste, ma la moto deve essere portata, nel mio garage, a Cerreto. Piano piano un pensiero mi martella sempre più nella testa: chiamo il meccanico (Ragni moto, concessionario Honda, non che, eletto da me da sempre “santuario”). Il ragazzo mi dice che la moto è pronta e posso andare a ritirarla quando voglio, decidere è un attimo, il sabato andrò a prenderla dal meccanico e la porto a casa. Scarto con grande sacrificio l’idera di andare giù com la strommina e tornare su con la Transalp, allora la Transalp resterà a Cerreto, ma tanto sarò li a Natale.
Sabato mattina; parto in macchina, alle 8 da Monzambano, sulla brennero, con la nebbia e -1 grado, benedico di essere in macchina, ma poi un sole pallido rischiara via via il panorama e la temperatura comincia a salire. Per strada mi metto d’accordo con mio fratello, andrò a Cerreto, mi cambierò vestendomi da moto e lui verrà a portarmi dal meccanico con la sua macchina. Tutto fila liscio, alle 12,00, sono da Ragni moto, il ragazzo parla, mentre io non faccio che guardare la moto: ” cambiati i cuscinetti di sterzo, …. le pastiglie del freno posteriore, la serratura del maxia ….la revisione …… Sono fuori, accendo la moto con gesti dimenticati (pensate solo “tirare la leva dell’aria) mi vesto con cura, mentre il motore borbotta e mi dice che posso togliere l’aria, salgo in sella e parto, devo andare a mangiare da mia madre, quindi resterò dentro Fabriano, ma mi vado a cercare le stradine che conosco, vicoletti impervi e viali, voglio giocare con la moto. Sono seduto in una posizione obbligata, e sento il serbatoio e il fianco stretto della sella, il manubrio sta nella posizione giusta, un grande senzo di controllo, ed i freni un po’ da rodare non sono proprio un problema, faccio un vicoletto in discesa ripidissimo con una sorta di miniscalini, in piedi, mi diverto ma vorrei il manubrio più alto (i riser più lunghi, vanno sulla prima linea della lista). Poi il pranzo: mia madre deve essere molto contenta chi io sia li così inaspettatamante, perchè trovo, taglatelle fatte in casa e pollo arrosto con patate: ma siamo di sabato, mica di domenica: penso comunuqe che a mio fratello e compagna, a Sara e compagno, non sia proprio dispiaciuto il fuori programma!
Il pranzo è finito, c’è il sole, devo mettere la moto in garage e tornare a Monzambano in macchina, ma un’oretta me la posso prendere, allora faccio il giro lungo, per le colline: tanto il garage è li che aspetta! Ci vogliono 5 minuti per essere fuori dalla città, e dunque si comincia: siamo in ballo! Il motore, me lo ricordavo bene, ha tutto quello che serve, mentre provo a sentirer tutte le marce che cadenzano, penso che la prima è persino troppo lunga per un quallche utilizzo lontano dall’asfalto. La mia posizione di guida è molto diversa da quella consoilidata sulla strommina, e la sensazione che si prova non è facile da descrivere, ma mi sento un po’ più uomo. mi sento più avanti e la moto è molto più “tra le gambe” un po’ come andare a cavallo, io cerco di capire la moto, che mi appare imperfetta, la ruota da 21 …. avevo dimenticato quella sorta di resistenza ad essere tirasa su e buttata dall’altra parte, quel comportamento maschio che serve per dominare la puledrina, non mi fido molto, per cui la mia guida non è fluida (beh cioè è ancora meno fluida del solito). non piego molto (chissà le gomme come tengono), correggo in curva con il freno posteriore, riconosco il solito mono morbido della TA (sulla strommina ci ho messo un MUPO da 1.100 eu), io ascolto la moto, la parte fisica della moto, la giudico, (e mi piace pensare che magari lei giudichi me), ci sono io, c’è la strada, e tra me e la strada c’è la TA, siamo imperfetti, entrambi, poi, lascio andare la mente, via i pensieri, allora piano piano sento la strada, questo è il miracolo che a volte mi capita e credo che sia di ogni motociclista: la moto non è più una cosa tra me e la strada, ma una parte di me che la percorre, quella sensazione diversa di stare in sella diventa il contatto, il punto di unione, nessuno giudica nessun altro, e mi diverto. Vado veloce? Non abbastanza veloce? Non lo so, certo non vado piano, ma quel mio modo sempre un po sconclusionato di guidare la moto e quella moto che conosco bene, (e che tutti l’ hanno pensata con tanti se … se avesse più cavalli … se avesse freni migliori …. se gli ammortizzatori …. :”SE” non sarebbe la TA!), dico le mie numerose imperfezioni e quelle molto più composte della TA si sono ritrovate e capite, ho riprovato quella sensazione di conquista quando con la mia prima TA nel 2001, mi sono ritrovato insieme a tanti fantastici motociclisti e capace di andare con loro: con voi!
Quella moto mi fa venire voglia di guidare, mi fa guardare il calendario per vedere quanti giorni mancano a Natale per tornare giù. Mi fa pensare al viaggio, mi fa venire voglia di grandi sterrati che dividono 2 mondi, il mondo del dovuto e dello scontato, dal mondo dell’immaginario e della libertà, un mondo in cui gli amici contano!
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8 Dicembre 2013 alle 19:45 #141114SiosoPartecipante
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8 Dicembre 2013 alle 20:06 #141115TheoAmministratore del forum
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8 Dicembre 2013 alle 21:49 #141116macellocastelloPartecipante
Cazzo !!
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8 Dicembre 2013 alle 22:35 #141117zivasPartecipante
Bentornato tra i transalpisti Ed
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