- Questo topic ha 10 risposte, 11 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 12 anni, 3 mesi fa da
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Avevo sentito Macello via sms, “Che fai sabato? Se mi sfrulla passo dalle tue parti” e così è stato. Dovevo andare a Firenze, ci sono andato in Vespa. Ho percorso la vecchia via Fiorentina, consumata tanti anni fa anche dalla mia vespa di allora per andare a scuola a Firenze. Ripercorrerla è piacevole, anche se l'asfalto lascia a desiderare. Con la Vespa i limiti di velocità si prendono con comodità, tanto è pieno di autovelox e non serve correre.
Riparto da Firenze centro diretto verso Calenzano, prima sbaglio e finisco a Sesto ma dalla parte sbagliata, torno indietro, prendo l'autostrada per uscire istantaneamente a Sesto ma stavolta direzione Calenzano. Percorro la strada de Le Croci di Calenzano, belle curve ampie divertenti a 70 all'ora, anche qui autovelox quindi mi diverto con le traiettorie rese eccitanti dal baricentro basso. La Vespa va liscia, è comoda e piacevole nella guida, tira bene in salita senza eccedere, è pur sempre un 300 4T.
Salendo l'aria si fa fresca, è l'ora di pranzo e c'è poco traffico. Arrivo a Barberino e percorro la superstrada che costeggia la diga del Bilancino le cui spiagge sono cosparse di bagnanti che preferiscono la bellezza di questo paesaggio al formicaio versiliese. Mi fermo ad un baretto e mi faccio fare un succulento panino che faccio incartare e metto sotto la sella assieme ad una bottiglietta d'acqua. Proseguo per il passo della Futa. Si alza un po' di vento, ogni tanto vengo sfiorato da mentecatti convinti di essere in pista, io, a differenza di questi mononeuronici, mi godo il paesaggio e l'asfalto, l'ombra del bosco ed il fresco che filtra dalla vegetazione. Mi fermo in una stradina che entra nel bosco, tra la Futa e la Raticosa, mi sparo un panino bucolico con sottofondo musicale di vento fra le foglie di querce secolari. Libero da ogni vincolo, godo questa effimera sensazione per gli attimi che dura.
Riprendo il viaggio passando per il passo della Raticosa dove vedo un oceano di sdraio ed un'orda di extraterrestri sghignazzanti che commentano il mio passaggio (sono vestito da motociclista – cadere da una Vespa non fa meno male). Me ne frego e tiro avanti per Monterenzio dov'è previsto un randez-vous con il mio amico fraterno Macello. Qui combino uno dei miei pasticci, arrivo con mezz'ora di anticipo, invio un sms per dire che mi avvicino ma non parte per mancanza di segnale. Arrivo fino a Maggio (frazione di Castel San Pietro Terme) chiamo Macello, giro la Vespa e schizzo via per raggiungerlo a Monterenzio dove mi stava aspettando sulla sua bella TA grigia. Abbraccio di rito. Andiamo alla Raticosa per un caffè? Si!!!
Si parte, maremma che vento! Porta via! Io avanti, Macello nello specchietto. La strada scorre liscia, l'asfalto è buono e le curve vengono bene nonostante il vento. Per non far annoiare Macello vado a tutta! Salgo a manetta a 70/80 all'ora, divertimento puro nei limiti di legge. La Vespa da' il meglio di se ed un paio di volte gratto il cavalletto anteriore (sporge a sinistra), ogni tanto guardo Macello nello specchietto, giurerei che sta sorridendo. Maremma che Amarcord! (sospiro).
Arriviamo sulla Raticosa e stavolta mi fermo parcheggiando la Vespa in mezzo all'oceano di moto. L'Eretica. Questo da oggi è il suo nome. Come un'eretica stava lì sfacciata a farsi beffe di moto da decine di migliaia di euro con sicuramente meno chilometri fatti rispetto a lei oggi. Non ha mai abbassato lo sguardo, non un cenno di timidezza. “Cosa avete voi che io non ho!?” sembra sfidare le sue vicine, “Io ho ciò che a voi manca, l'eleganza!”. Sfacciata! Ribelle! Spero non la mettano al rogo come tutti gli eretici nella storia. Ma mentre entravo con Macello nel bar per un caffè ho visto con gusto diversi extraterrestri avvicinarsi e guardarla con curiosità mentre lei stava impettita come a sfidarli. Pochi capisco che non è il mezzo che fa il viaggio.
Amicizia. Macello che non smetteva di sorridere e dire quanto aveva sospirato salendo insieme su per curve e tornanti. Amarcord? Si ma anche un nuovo, piccolo grande ricordo che si aggiunge nell'album della mia testa. Tante chiacchiere piacevoli (l'amicizia non conosce spazio e tempo), il vento urla, sposta i tavoli e ribalta una moto (non oso pensare ai danni!). Poi riprendo le asterics che mi ha gentilmente riportato, le fisso al portapacchi posteriore e siamo pronti per immortalare le nostre due amiche a motore.
Macello ha un colpo di genio, mi suggerisce una strada alternativa per rientrare a Pistoia accompagnandomi per qualche chilometro fino al suo imbocco. Un sogno! Una strada asfaltata larga due metri che serpeggia nei boschi di faggi e querce. Puro divertimento. Il ricordo di averla già percorsa si affaccia alla memoria: un giovedì di Macello? Appennini 2001? Non importa, passo fattorie, cascinali, pascoli, non sono in moto, è come se volassi a pochi centimetri da terra. Proseguo per paesi e paesini fino a Castiglion dei Pepoli e poi la lunga discesa fino a Prato. Comincio ad essere un po' stanco, sono praticamente sulla vespa da stamani ed ho felicemente consumato due pieni. Arrivo a Pistoia alle 19,30, stanco ma felice, molto felice. Grazie (ma è poco, davvero poco) Antonio.
Scusate se scrivo poco. Lamps
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Soccia !!! Francescone sul passo in sella ed in più sul forum !!!! Ma questo èun anno pieno di gioie x me !!!
NO NON È MORTA !!!!
Fugzu è tornato !!!! Mentre salivo al passo alla tua ruota avevo un immagine dei nostri giri ad ogni curva …. Grazie fratellone !!!!
……. Ed ora aspetto con ansia un altro momento che mi riempirà il cuore di gioia ….
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grandi!!!!!!!! è questo lo spirito giusto. non è il mezzo che fa il motociclista, ieri con me c' erano alcuni amici di amici che io non conoscevo, si son presentati con il loro bolidi nuovi belli luccicanti e tronfi dei loro 100 e passa cavalli, al mio arrivo con la monella mi hanno guardatotanto male che dallo sguardo potevo quasi sentire i pensieri… ” ma dove va sto qua con sto cesso di transalp”…… “oddio ci toccherà aspettarlo”…. bhè vi garantisco che spesso li ho dovuti aspettare io, e che alcuni si son presi una sonora lezione di “spirito motociclista” tanto che a metà giro hanno girato le loro lucenti stradali e hanno preso la via del ritorno con la coda fra le gambe…….P.S. la 300 gts rossa piace parecchio anche a me!!!!
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rudy wrote:
grandi!!!!!!!! è questo lo spirito giusto. non è il mezzo che fa il motociclista, ieri con me c' erano alcuni amici di amici che io non conoscevo, si son presentati con il loro bolidi nuovi belli luccicanti e tronfi dei loro 100 e passa cavalli, al mio arrivo con la monella mi hanno guardatotanto male che dallo sguardo potevo quasi sentire i pensieri… ” ma dove va sto qua con sto cesso di transalp”…… “oddio ci toccherà aspettarlo”…. bhè vi garantisco che spesso li ho dovuti aspettare io, e che alcuni si son presi una sonora lezione di “spirito motociclista” tanto che a metà giro hanno girato le loro lucenti stradali e hanno preso la via del ritorno con la coda fra le gambe…….P.S. la 300 gts rossa piace parecchio anche a me!!!!
Beh, la Transalp è ua SIGNORA moto!
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Il Grande Fugzu è tornato! Non solo ci fa rivivere, in stile vintage, emozioni mai sopite, ma, da buon iconoclasta, battezza con il nome più appropriato la moto della rinascita. ERETICA…….
….. meglio non avresti potuto chiamarla!Ora ti aspettiamo a Roma, in piazza Campo dei Fiori, per la foto ricordo sotto la statua di Giordano Bruno
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