- Questo topic ha 6 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 12 anni, 1 mese fa da
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Ecco. l'inverno si avvivina, il lavoro rende impossibile prenderi i tempi adfatti per la moto,poi spesso piove e alla fine qualche cosa a casa bisogna pur farla; allora io ho i miei 20 km! Un pezzo di strada che da Monzam,bano va verso Peschiera, facendo un giro largo tra l'inizio delle colline moreniche ed i campi pianeggianti che portano al lago, poi si attraversa Peschiera, per rutuffarsi in altri pochi km spersi nel nulla lombardo veneto.Quei 20 km, hanno solo un paio di rettilinei tali da meritarne il nome, per il resto sono una sequenza di curve e controcurve, molte delle quali con repentini cambi di traiettoria. Quei 20 km, mi mantengono sempre quel filo di continuiotà con la moto. A volte ci vado a lavorare facendo il giro lungo e la giornata inizia in modo migliore, o la sera tornando a casa, i problemi del lavoro si attenuano. A volte lo faccio anche se piove un poco o se minaccia pioggia, “0 km da bere tutti di un fiato basta poco tempo una mezz'ora compreso vestirsi, uscire dal garage e rientrare, un tempo che si può sempre riservare alla moto, quale che sia la stagione o gli impegni. Un altro vantaggio è che li si possono capire le differenze portate dalle piccole modifiche alla moto. Quei 20 km, li vivo con una percezione della moto e della strada, che per il mio sentire, arriva a sfiorare la poesia, li sento dentro le braccia e nei muscoli (si fa per dire, si insomma sono muscolianche quelli con quella forma) della schiena, e nella mente nel cuore ua striscia di asfalto semideserta, che si può interpretare seguendo lo stao d'animo del momento: la guida rabbiosa che ti porta fuori dalle curve in accelerazione o un dondolare di gas, senza frenare, seguendo l'inclinazione della oto.
A proposito: con il monodietro e le molle andreani sulle forche, la moto ha raggiunto il massimo, perlomeno non ho mai guidato una odo così precisa, e che dia così tanta fiducia nlle curv sìa lente che veloci!
Che belli quei 20 km, che mi rioortano al piacere di guidare la mia motina!
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“picoli spazi temporali per rimanere vivi” arrivano anche quando non ci pensi, tornavo verso Patrasso proveniendo da Lefkada costeggiando nel continente la parte opposta all'isola.
Una giornata magnifica, il mare calmo e stupendo, la strada scendeva dolcemente, svelando ogni momento scorci da favola, lo Strom ronfava come un gatto.
La sera a volte, prima di dormire, per rilassarmi penso a quei momenti.
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Ribolson wrote:
“picoli spazi temporali per rimanere vivi” arrivano anche quando non ci pensi, tornavo verso Patrasso proveniendo da Lefkada costeggiando nel continente la parte opposta all'isola.
Una giornata magnifica, il mare calmo e stupendo, la strada scendeva dolcemente, svelando ogni momento scorci da favola, lo Strom ronfava come un gatto.
La sera a volte, prima di dormire, per rilassarmi penso a quei momenti.
Da Leskada ad Igoumenitza, stesse sensazioni, e ogni volta che a fine inverno prendo la moto e vado in montagna, piano perchè le strade non sono del tutto pulite, il sole tanto atteso e quasi inaspettato, gli odori, del bosco che prova a risvegliarsi: i brividi non sono per l'aria ancora pungente che passa da quelche spiraglio!
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