- Questo topic ha 6 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 2 mesi fa da
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Vado in garage, devo lavare la moto dopo il giro V&R. La moto è sul suo cavalletto laterale, aspetta qualcosa: non è possibile che quel cataclisma di emozione dello scorso week end nelle marche si spenga così in questo pomeriggio di pioggia. La moto è sporca all’inverosimile, l’acqua sporca della strada l’ha percorsa come l’aria che l’ha trasportata ed ha disegnato strigliature marroni, un pò ovunque, il cupolino ed i fari sono un letto di moscerini morti. Un giro strano di nastro fuori il paramani dx mi ricorda che l’ho sdraiata per fortuna con pochi danni … ecco un’altra cosa che abbiamo fatto insieme e che per buona sorte si può raccontare senza conseguenze. Allora vado a lavarla, vado a togliere quella patina di acqua semifangosa. Salgo sulla moto e prendo i guanti dal manubrio e li metto. Sono li come sempre, piccola presenza eppure … eppure, c’è una memoria, un unione indissolubile. La mano entra accolta, circondata, molto più che indossare qualcosa della misura giusta. Quei guanti, tanto cercati, dopo mille delusioni, adattamenti: li ho trovati! Non sono più guanti qualsiasi, dopo poche settimane e qualche migliaio di km, quei guanti sono dibventati parte delle mie mani, non più un corpo estraneo a cui adattarsi, non più un necessario sacrificio, ma il piacere di un altro te stesso che ti coccola e protegge, senza intermediazioni. Loro mi aspettao li sul manubrio mantenendo la forma ed i volumi, aspettando di venir completati dalle mani e servendole con cura, circondandole senza costrizioni, ma anche senza quel fastidioso ammucchiarsi del tessuto tra il palmo e le manopole. Li guardo, sono comodi e belli!
Si sono proprio soddisfatto dei miei guanti ….. ma ora via devo lavare la moto! -
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Sabato prossimo, Malpenza Dubai – Dubai Durban. E gli amici ai centolaghi! Un WE in volo! Ca@@o!!
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