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  • Questo topic ha 15 risposte, 9 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni fa da bibendum.
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    • #48962
      macellocastello
      Partecipante

      essere se stessi

      per avere il diritto di

      essere

      “esseri umani” !

    • #128702
      aria
      Partecipante

      !!!!!Wink

    • #128720
      Bierhoff
      Partecipante

      a Roma si dice: “Me cojoni!!!” Clap

    • #128724
      Fugzu
      Membro

      Che succede Macello?

    • #128727
      aria
      Partecipante

      Quote:
      Fugzu – Che succede Macello?

      me lo chiedevo pure io!!!

    • #128729
      Theo
      Amministratore del forum

      È impazzito……. :-)

    • #128730
      macellocastello
      Partecipante
      Quote:
      Fugzu – Che succede Macello?

      riflessioni dettate dalle troppe volte che vedo negato il diritto di essere esseri umani……………

      dalla difficoltà di avere informazioni non “partitiche”…..
      dal fatto di essere 50enne e considerato inutile xchè “costoso”…..
      dal fatto di essere 20enne e considerato inutile xchè “inesperto”….
      dal fatto di avere solo dei doveri e mai diritti….
      dal fatto di avere l’obbligo di 10 ore di lavoro ed essere pagato x 8…..
      dal fatto di avere l’obbligo di pagare il canone rai ….
      dal fatto di essere del “nord”……
      dal fatto di essere del “sud”……..
      dal fatto di non essere MAI CONSIDERATO ITALIANO se non quando devo  pagare
                      tasse x non avere servizi vitali…… 
       
      troppe cose ultimamente mi fanno pensare all’essere e avere…..
       
      sto invecchiando…. non fateci caso……… passerà……… ne sono già passate tante ………

    • #128740
      zivas
      Partecipante

      Caro Macello, è proprio perchè ci considerano italiani che succedono tutte queste cose che hai elencato e che quoto al 100%; italiani, si, nel senso di un popolo che sta sempre zitto di fronte a qualunque angheria, un popolo la cui ultima protesta risale ai moti carbonari del 1848, un popolo che forse non è mai esistito, altrimenti si comporterebbe come qualunque altro popolo europeo, facendo sentire la sua voce.

      O cambiamo testa, oppure se la testa ce l’abbiamo già allora conviene che chi può fugga all’estero, per respirare un’altra aria. Wink

    • #128757
      Scal
      Partecipante
       
      E dopo
      il periodo
      del conoscere
      e del fare
      ora
      diventa così difficle
      percorrere
      il tempo
      dell’essere!
       
      Caro Antonio, la cosapevolezza raggiuta attraverso passi della vita dolorosi o semplicemente complicati, ci fanno sopportare a fatica le moltissime incoerenti situazioni che ci scorrono davanti o che siamo costretti a vivere e rivivere! Eccheduemaroni è il minimo che ci passa per la testa! Coraggio fratellone speriamo che piano piano si instauri senso civico e di condivisione.
      Purtroppo oggi come oggi, l’utile subito, l’opportunità del momento, hanno fatto perdere il senso della persona. I tempi ed i luoghi dell’economia, non sono i tempi ed i luoghi delle persone, quindi siamo valutati per quella manciata di anni in cui si pensa di ricevere il meglio, al costo più basso. Altro terribile fenomeno una globalizzazione di opportunità produttive non armonizzata con una pari globalizzazione di “senso dell’essere umano”. Credo che per questo occidente, l’unica soluzione possibile possa essere senso di condivisione e partecipazione, dove le persone si aiutano e dove almeno anche la media impresa tenga a cuore il proprio territorio.
    • #128760
      Panko
      Membro

      Seguo con molto interesse la discussione e le vostre riflessioni. In particolare mi trovo molto d’accordo con quanto detto da Scal: condivisione e partecipazione come sinonimo di “fratellanza”, specialmente nelle difficoltà…altrimenti quella che viviamo è solo una guerra tra poveri.

    • #128761
      macellocastello
      Partecipante

      condivisione … partecipazione…… belle parole… ma i fatti???

       
      cosa posso fare ed a chi posso parlare x poter “condividere-partecipare “???
       
      le “organizzazioni dei lavoratori” sono al soldo dei partiti….
      le associazioni di categoria idem……..
      i lavoratori TEMONO il proprio collega ………
      il vicino di casa quando ti vede si gira di spalle ……. avrà paura di chissà cosa…..
       
      oggi ho imparato una cosa… ve la racconto……..
      dove lavoro io opera una cooperativa di Padova come facchinaggio, in pratica fanno il prelevamento merci dalle celle frigorifere….. 8 ore a -25°………
      a settembre i vertici della cooperativa sono stati indagati (falso in bilancio ed appropriamento)e il gruppo ha rischiato il fallimento.
      sono subentrati nuovi soci che, adducendo di non poter interrompere il servizio x non perdere i clienti, hanno fatto firmare ai dipendenti/soci un contratto in bianco….
      morale… mese di ottobre … 181 ore lavorate 900,00 euro percepiti come stipendio !!!
      avete la vaga idea di cosa vuol dire lavorare a -25° ???? ti sfianca il fisico e la mente…
      e vedere un uomo di 45 anni disperarsi xchè non può scappare xchè ha il mutuo da pagare……..
      entrare in conflitto con se stesso xchè un eventuale astensione x protesta recherebbe danno ad altri operai………
      e fra quegli operai l’unico che si è incazzato sono stato io….
       
      finchè avrò voce non starò zitto !!!!!!! anche se sarò solo…..
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       
       

    • #128779
      Scal
      Partecipante

      Antonio, nulla da dire, non c’è nessun teorizzare scontato che può entrare dentro una situazione così specifica e da come la descrivi profondamente ingiusta. Il resto è aria fritta

    • #128780
      zivas
      Partecipante

      Antonio, molto triste quello che dici; ribadisco che succede perchè siamo in Italia e perchè il mondo occidentale si sta cinesizzando; cioè, permettiamo alle aziende di perpetrare qualunque abuso, approfittandosi del fatto che la gente ha bisogno; in Cina i diritti dei lavoratori sono praticamente inesistenti e noi ci stiamo rimangiando conquiste sociali ottenute con sudore e morti in due secoli di storia del lavoro, dalla rivoluzione industriale in poi; per rimanere competitivi, invece che educare la Cina siamo noi che andiamo a distruggere i diritti che dovrebbero esistere ovunque, e che sono fondamentali per qualunque essere umano (io direi essere vivente, ma questo è un altro discorso).
      La cancellazione del contratto nazionale dei metalmeccanici da parte di Fiat è un brutto precedente (su questo aveva pienamente ragione Epifani) perchè apre la strada a comportamenti come quello che descrivi tu, e che stanno diventando sempre più diffusi…cioè…tu, se vuoi lavorare, devi essere disposto a farti sfruttare e a rinunciare ai tuoi diritti, altrimenti a casa! Angry

      E non mi si venga a dire che i politici sono tutti uguali, perchè è un modo di ragionare qualunquistico e pressappochista…lo si vede nei fatti.

    • #128783
      Panko
      Membro

      Antonio, purtroppo in Italia materialmente non si produce più niente o quasi, è per questo che la “forza lavoro” non è più una forza, o meglio non lo è quando c’è da fare leva su qualcosa.
      Un tempo se si fermavano i metalmeccanici si fermava pari pari l’economia.

      Rispetto agli anni passati le aziende sono diventate tutte prevalentemente delle finanziarie. Produciamo solo flussi finanziari. La FIAT stessa, la Pirelli e tante altre aziende sono enormi finanziarie, contenitori che lavorano su ricchezza che spesso “non esiste ancora”, o “non esisterà mai”, o nella migliore delle ipotesi esiste ma è all’estero. Io ci capisco molto poco di economia, e forse mi sto parlando addosso, ma si ventila che al mondo venga gestita una quantità di denaro virtuale che è pari a 5 volte l’effettivo ammontare delle risorse mondiali (intese proprio come servizi e prodotti finiti). Per farla breve ciò che abbiamo in mano sottoforma di denaro (o ancor peggio titoli) non vale ciò che “lo fanno valere”.
      Sono convinto che a un certo livello, sicuramente superiore a quello della ex “classe operaia” questa faccenda sia percepita molto bene.
      Ora, richiudendo il discorso, il pericolo più grande è che anche i cosiddetti “beni reali” (casa intesa come “mattone”, lavoro inteso come “solidità”) vengano pian piano assimilati all’interno di questa ricchezza virtuale…ed è quello che sta accadendo: il prezzo degli immobili non è commisurato al loro valore, e nemmeno il costo del lavoro…fenomeni che sono contento che mio nonno non possa più vedere.

      Non so se è stata una manovra studiata o se è accaduto per caso. Cerco di non pensare sempre al complotto, ma di certo il lavoro non vale più una cicca già da prima della Cina. Lo testimonia il fatto che se faccio sciopero, per quel giorno mi tolgono dalla busta paga quasi il doppio di quello che guadagno. Io di scioperi ne ho fatti (anche rimettendoci di tasca, perché no?) ma ora non me lo posso più permettere. Non tanto per il prezzo da pagare, quanto per il fatto che in piazza non si trova più nessuno.
      Ed ecco che il cerchio si richiude anche nel discorso “partecipazione” e “condivisione”. Se mi dici che in piazza ti ci trovo, ci si vede lì, tra amici e tra persone che risolvono problemi. E forse riesco anche a pensare a mio nonno senza sentirmi ipocrita e in colpa, che lui davvero non poteva far sciopero, e la sera si addormentava a tavola con la testa tra le mani tra la minestra e il secondo.

      La storia brutta è che ci stiamo tuffando nel torpore delle nostre piccole sicurezze personali superstiti, invece di metterci in discussione e continuare a combattere.
      E’ già qualcosa sapere che questo accade anche se c’è da sconfiggere quella piccola grande ipocrisia (senza offesa per nessuno) che ci impedisce di spegnere la TV e tornare in piazza.

    • #128784
      zivas
      Partecipante

      Panko, mi sembra che hai le idee molto chiare, mi sento di condividere le tue considerazioni (purtroppo).

    • #128788
      bibendum
      Membro

      Come ho detto nell’altro post la precarizzazione del lavoro ha fatto si che tutte le certezze diventassero incertezze, il posto fisso, la pensione, la possibilità di farsi una famiglia ora non esiste più per nessuno giovane o grande che sia. A 40 essere ancora precario e doversi appoggiare alla famiglia non è dignitoso per nessuno io stesso mi incazzo quando sento come vengono trattai alcune persone che ritengo colleghi ma che in realtà lavorano per una società esterna che fornisce servizi, spesso mi sono chiesto e gli ho proposto di unirsi tutti e andare all’ispettorato del lavoro, ma la realtà è che hanno paura di perdere il posto e accettano qualunque cosa. Io mi ritengo fortunato e dall’alto della mia fortuna mi permetto di indignarmi, ma c’è chi non si può permettere questo lusso. 

      E’ anche vero che la televisione in questi ultimi anni ci ha lobotomizzato il cervello, a tutti quanti, nessuno a voluto vedere quello che stava succedendo perchè ci veniva venduto come necessario per l’Europa, ora però le cose sono molto diverse perchè l’Europa continua a progredire e noi in italia rimaniamo indietro e addirittura regrediamo se parliamo dei diritti alla persona.
      Tutto questo grazie al berlusconismo che si occupa solo di arricchire se stesso e i suoi amichetti senza ridistribuire nulla alle classi minori, non solo in termini di soldi.
      Sabato a Roma c’è la manifestazione della CGIL proprio su questi motivi.

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