- Questo topic ha 14 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 10 mesi fa da
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E’ accaduto in fretta ma la decisione è maturata lentamente. Ho messo un annuncio per vendere la Beta RR che mi ha permesso di condividere con veri amici tante emozioni, in boschi sparsi per l’Italia. Una moto ferma ormai da più di un anno e dolorosamente osservata nel tempo mentre accumulava polvere in silenzio, una polvere che non proveniva dai boschi ma che subdola cadeva dal soffitto del garage. Una telefonata all’inizio della settimana, per chiedere informazioni. Poi altre telefonate fino alla decisione finale. Stamani abbiamo sudato non poco per sentire l’ultima volta il tuono del suo motore che tante volte mi ha accompagnato in solitario per i boschi pistoiesi. E’ stato tutto veloce una volta partita, mezz’ora ed il passaggio di proprietà era firmato, una manciata di minuti per caricarla su uno scassato ford transit con tanto di targa inglese. L’ultimo saluto con l’assicurazione di chi l’ha presa che se ne occuperà con passione. Mi è sembrata una persona seria, uno studente di medicina di Rieti. Adesso stringo le spalle convincendomi di aver fatto la cosa giusta. Non l’ho ripudiata dopo tanto amore, ho scelto per lei un destino diverso dall’accumulare polvere e vergogna in un buio garage. Con lei ho esplorato la montagna pistoiese in lungo ed in largo, ho affrontato pietraie e pettate, guadi e pozze di fango, siamo caduti assieme rialzandoci ogni volta con orgoglio. Con lei ho perso il crociato anteriore, su di lei ho ripreso dopo una lunga convalescenza. Abbiamo visto daini e cinghiali, falchi ed istrici, abbiamo solcato le ghiaie delle Orobiche, cavalcato i colli di Fabriano, sfrecciato lungo i sentieri dell’appennino bolognese, saltato in un pista da cross a Nepi. Momenti indimenticabili vissuti spesso al fianco di amici fraterni, sempre pronti ad incoraggiare, a scendere e spingere per superare insieme ostacoli difficili. Rimangono una montagna di ricordi ed una di foto a testimoniarli. Penso di non aver finito un libro ma soltanto un capitolo.
Volevo condividere con voi questo momento un po’ triste.
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Caro fratellone. Con te ho acceso per la prima volta la Kappetta in un sentiero, la domenica successiva all’acquisto, e devo dire che quella beta era proprio uno spettacolo nelle tue mani. Ma tu sai che le cose valgono per il significato che le diamo e per la vita vissuta in simbiosi. Quel pezzo dell’ingegno tecnologico ha assorbito le tue emozioni e ti ha permesso di viverne di nuove: nessuna di quelle emozioni andrà perduta, ovunque sia quella moto, tutto quello che ti ha dato te lo porterai sempre dentro.
Conosco bene quella malinconia, ho sempre venduto moto alle quale ero affezionato e farlo non è mai semplice, perchè il vissuto ci accompagna.Comunque tu con dentro i pezzetti aggiunti dalla betina (e da tutto il resto) sei la cosa da non perdere: a piedi, in triciclo, in moto, in treno!FirmatoAssociazione no profit contro la “dispersione dei netraiders”Non disperdete un Netraiders nell’ambiente, può essere altamente nocivo a se e agli altri”
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Quote:Fugzu – … ho scelto per lei un destino diverso dall’accumulare polvere e vergogna in un buio garage…
Bhè Fug …. hai gia detto tutto tu, condivido sopratutto la parte del destino, è stato … un atto d’amore nei suoi confronti, meglio lasciarla andare con un altro che confinarla in un garage, avrà modo di correre e scorrazzare ancora per parecchio tempo per altre valli e boschi, sentieri e mulattiere, allargherà i suoi orizzonti e ti porterà nel cuore come tu la porti nel tuo. L’importante sono le emozioni che ti ha dato modo di vivere, ne vivrai altre e di nuove … e poi come si dice … “a volte ritornano” chissà che ti riserva la vita ogni giorno può essere una sorpresa
Un abbraccio.
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Le parole di Fugzu hanno immediatamente rievocato in me il momento dell’addio alla moto che più ho amato fino ad ora, e con la quale ho percorso più di 100.000Km in un sacco di posti diversi. E’ lei che mi ha portato oltre i confini di ciò che fino ad allora era l’ignoto, in compagnia ma anche in solitaria, e sento che di emozioni me ne ha regalate tante, al prezzo di poche amorevoli cure e un po’ di benzina ogni tanto.
Prima dell’approccio alla moto non credevo fosse possibile affezionarsi così ad un pezzo di metallo con le ruote.
Poi ho scoperto che la moto è un mezzo di trasporto…nel senso che è un mezzo che ti fa provare il “trasporto”, cioè la passione. E quando c’è la passione si ama, e quando si ama si soffre, e quando si lascia una cosa che si ama si prova dispiacere, e anche un certo senso di colpevolezza.Ma sinceramente rimango molto più perplesso quando vedo qualcuno rimanere del tutto indifferente vendendo la moto con la quale ha passato tante avventure. Mi mette a disagio e non lo trovo naturale.
Mi pare che tu sia stato più che corretto con la tua moto. Sicuramente si troverà bene scalpitando di nuovo da qualche parte nella campagna di Rieti!
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Onestamente pure essendo molto affezionalto alle mie … ex moto, mi sono reso conto di quanto ho fatto male a vendere la mia TA verdona del 99 solo nel momento in cui, il giorno successivo mi sono recato ai 100 laghi 2006, e devo dire che la nostalgia la provo ancora adesso.
Come dire …
non ti rendi conto di quanto tieni a qualcosa se non nel momento in cui ti rendi conto di averla persa.
e con questa pillola di saggezza spengo il PC
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