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7 Maggio 2006 alle 23:59 #45705sarbadorMembro
Dal Blog di Beppe Grillo parte una iniziativa :
Provare non costa nulla…..COME AVERE LA BENZINA A META’ PREZZO!!!!!!Diamoci da fare.
Siamo venuti a sapere di un’azione comune per esercitare il nostro
potere nei confronti delle compagnie petrolifere.
Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a 1.50 euro al litro.
UNITI possiamo far abbassare il prezzo muovendoci insieme, in modo
intelligente e solidale.
Ecco come: La parola d’ordine è “colpire il portafoglio delle compagnie senza
lederci da soli”.
Posto che l’idea di non comprare la benzina un determinato giorno ha
fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi, si tratta solo
di un pieno.. differito, perché alla fine ne abbiamo bisogno!), c’è un
sistema che invece li farà ridere pochissimo, purché si agisca in tanti.
I petrolieri e l’OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che
varia tra 0,95 e 1 euro al litro sia un buon prezzo, ma noi possiamo far
loro scoprire che un prezzo ragionevole anche per loro é circa la metà.
I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende;
bisogna usare il potere che abbiamo.
La proposta è che, da qui alla fine dell’anno, non si compri più benzina
delle due più grosse compagnie, SHELL e ESSO, che peraltro ormai formano
una compagnia.
Se non venderanno più benzina, saranno obbligate a calare i prezzi.
Se queste due compagnie calano i prezzi, le altre dovranno per forza
adeguarsi.
Per farcela, però dobbiamo essere milioni di non clienti di Esso e
Shell, in tutto il mondo.
Questo messaggio, proveniente dalla Francia, è stato inviato a una
trentina di persone; se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo
trasmette a…diciamo una decina di amici, siamo a trecento.
Se questi fanno altrettanto, siamo a 3000, e così via.
Inviate questo messaggio a dieci persone, chiedendo loro di fare
altrettanto.
Se tutti sono abbastanza veloci nell’agire, potremmo sensibilizzare
circa 300 milioni di persone in otto giorni !
E’ certo che ad agire così, non abbiamo niente da perdere!
RINUNCIAMO per un po’ ai bollini e i regali e le baggianate che ci
vincolano a queste compagnie. -
8 Maggio 2006 alle 3:40 #79296GunnyPartecipante
Caro Sarbador e’ vecchia gira gia’ da qualche tempo.
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8 Maggio 2006 alle 7:56 #79297Lupo SolitarioPartecipante
Purtroppo sono parole a parte che in Italia ESSO e Shell sono la minoranza,che ci vuoi fa io vado sempre all’agip farò anche l’impianto a metano.
Ma aspetta e spera che quell’ora si avvicina!?!? booo non so e non ci credo,come dice ganny è vecchia ogni volta che cè l’aumento e poi…………..si pagaaaa.
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8 Maggio 2006 alle 8:39 #79299PAOLO007Membro
ma dalle mie parti un distributore shell è il meno caro! Ma non ci sono gli estremi dell’aggiotaggio?
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8 Maggio 2006 alle 9:15 #79303JackPartecipante
L’altro giorno sul giornale c’era la notizia che il sultano dell’Arabia Saudita, per venire incontro ai suoi sudditi, ha abbassato il costo finale della verde ai distributori da 19 a 13 cent al litro…
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8 Maggio 2006 alle 9:32 #79305BierhoffPartecipante
queste cose girano da quando ho la patente.
il prezzo della benzina è alto non perchè è alto il prezzo al barile (diciamo di no) ma perchè la maggioranza del costo va allo stato sotto forma di tasse.
boicottiamo lo stato e no le pompe di benzina.
e poi chi lo dice che non è stata l’agip ad esempio a far circolare questa cosa? e tutti quei poveracci che hanno un distributore esso? li mandiamo a casa a morirsi di fame?
è lo stato che deve intervenire … come mi in altri paesi la benzina costa molto meno? eppure il barile costa lo stesso per tutti….
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8 Maggio 2006 alle 9:35 #79306BierhoffPartecipante
dal servizio anti bufala:
L’appello ambisce a dimezzare il prezzo della benzina (“noi possiamo far loro scoprire che il prezzo conveniente è la metà”), ma si scontra con un piccolo particolare: perlomeno in Italia e in gran parte dei paesi europei, il prezzo della benzina alla pompa è costituito per oltre la metà da tasse. Di queste tasse non va nulla in tasca a “petrolieri e OPEC”. Va tutto al fisco.
Per esempio, in Italia il prezzo della benzina è composto da prezzo industriale (quello che va ai produttori), accisa e IVA al 20% (che vanno al fisco). Secondo dati di febbraio 2003, citati da Il Nuovo del 5 febbraio 2003 e confermati a suo tempo da altri siti come Tecnici.it, che dichiara “dati forniti dal Ministero dell’Industria”, quasi tre quarti di quello che si paga al distributore va al Fisco.
Per dirla con Il Nuovo, i prezzi finali dei carburanti
“…sono infatti la risultante del prezzo industriale a cui va aggiunta l’accisa e l’Iva al 20% applicata sul totale delle prime due voci. Dunque, degli 1,095 euro che arriva a costare agli automobilisti un litro di verde, solo 0,371 euro circa sono legati all’effettivo costo del carburante. La parte rimanente, pari a 0,724 euro, è invece costituita da tasse (0,542 euro il peso dell’accisa e 0,1825 quello dell’Iva)”.
In altre parole, i produttori possono decidere di ridurre quei 37 eurocent al litro; sulle altre voci non hanno modo di intervenire. Supponiamo, giusto per ridere, che in un impeto di mirabile generosità, magari scossi da questo appello, i produttori decidano di lavorare gratis (e come loro i loro dipendenti e i benzinai) e rinuncino completamente alla loro quota, regalando benzina. La benzina scenderebbe da 109,5 eurocent a 65 eurocent (ossia da 2120 a 1260 lire). Pertanto persino in questo caso estremo (e impossibile) non si dimezzerebbe come promette l’appello.
E’ comprensibilmente difficile che i produttori di petrolio decidano di rinunciare a tutti i loro ricavi: diventerebbe un tantinello difficile pagare gli stipendi ai loro dipendenti. Ma un appello del genere potrebbe perlomeno indurli a ridurre la loro quota di ricavi?
Può darsi. Ma l’effetto della riduzione dei ricavi sul prezzo della benzina sarebbe modesto. Per esempio, supponiamo che le società petrolifere, messe sotto pressione dalla campagna promossa dall’appello, riducano del 20% i propri ricavi. Sarebbe una riduzione industrialmente ragguardevole, dato che come qualsiasi azienda, le società petrolifere hanno alcuni costi di produzione non comprimibili: stipendi e tasse, ammortamento degli impianti, materie prime e materiali di consumo, eccetera.
In tal caso, i loro ricavi (attualmente 37 eurocent) diventerebbero circa 29 eurocent: 8 centesimi in meno al litro. Questo calo non ridurrebbe l’accisa, ma ridurrebbe l’IVA (che, si noti, va calcolata includendo l’accisa) di circa un eurocent e mezzo (da 18,2 a 16,6). Quindi fra calo dei ricavi e calo dell’IVA, la riduzione ammonterebbe in totale a 9,5 eurocent. In altre parole, quand’anche le società riducessero miracolosamente del 20% i propri ricavi senza schiattare, la benzina calerebbe soltanto di 180 lire al litro.
Insomma, questi appelli al boicottaggio selettivo dei distributori di benzina sono rivolti al bersaglio sbagliato. E’ il fisco, non l’OPEC, che si mangia i tre quarti di quello che paghiamo alla pompa. Ma col fisco non si può discutere e non si possono fare boicottaggi, per cui questi appelli si sfogano prendendosela con chi invece c’entra poco: la classica sindrome del “se la moglie ti rimprovera, dai un calcio al cane”. Non andare a far benzina presso una catena di distributori e farla invece in un’altra, naturalmente, per il fisco non fa nessunissima differenza.
In realtà il modo per ridurre subito la spesa affrontata al distributore c’è, e non richiede catene di sant’Antonio o improbabili boicottaggi. Basta
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8 Maggio 2006 alle 12:29 #79317PAOLO007Membro
stavo pensando di dotare la mia Pegaso ’92 di un impianto GPL….. se pensi che ha due carburatori, uno lo potrei destinare in maniera permanente al secondo combustibile. Potrei poi collocare il nuovo serbatoio nella valigetta… e magari… :-p
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8 Maggio 2006 alle 12:56 #79318Lupo SolitarioPartecipante
Ultime notizie!!!! non è aumentato il petrolio ma è il barile di latta che costa molto hhahah che cazzata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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8 Maggio 2006 alle 13:26 #79323bibendumMembro
Io credo che prima uscirà un’alternativa al petrolio e affini e meglio sarà per tutti, il petrolio a questi ritmi si esaurirà nel giro di una 40ina d’anni, a quel punto o si scatenerà la folia pura, o salteranno fuori tutte le alternative sperimentate fino ad oggi e mai arrivate sul mercato.
Sperando non sia troppo tardi.
Intanto siamo costretti a pagare prezzi salati tutta l’energia di cui abbiamo bisogno, e a nulla valgono i tentativi di boicottagio.
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8 Maggio 2006 alle 16:19 #79339BierhoffPartecipante
paperoga il primo o il secondo post che ho messo?
il secondo era un no0rmale copia e incolla dal sito antibufala
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8 Maggio 2006 alle 21:50 #79371giampaMembro
Io credo che il vero problema non sia il costo del carburante, in giro vedo macchine di cilindrata sempre più grossa e anche tra i net quasi tutti sono passati da un 600 a dei mille e oltre. Il vero serio problema è che stiamo sprecando un prodotto eccezionale ed esauribile che per rigenerarsi ha bisogno di milioni di anni e noi in un secolo probabilmente ne faremo piazza pulita, e a quel punto altro che 70 dollari al barile, costerà 70 dollari al grammo. Questo prodotto andrebbe salvaguardato per le generazioni future e centellinato per la produzione di tutti quei prodotti ormai indispensabili per la nostra esistenza e il nostro benessere, quali materie plastiche, lubrificanti,farmaci,ecc. Per far girare 4 ruote si può usare la canna da zucchero o le barbabietole e intanto si da lavoro all’agricoltura. Questo è ciò che penso.
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9 Maggio 2006 alle 0:37 #79375sarbadorMembro
Anch’io ero a conoscenza del problema legato alla tassazione della benzina.
Comunque grazie a Bierh per le puntualizzazioni particolarmente documentate.
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