Da dove si inizia un racconto come questo? Dallo scorso ottobre 2016…O dal 2000? O dal 3/4/5 maggio 2002? Tanti, tutti, sanno ormai la storia dei Net. La storia di Appennini 2002. La storia dei 3,5 milioni di km.
Ottobre stagione 2016.
Appena passato il 100 laghi, si pensa già all’anno successivo. Invece dei raduni sparsi durante la stagione abbiamo pensato di concentrare gli sforzi in un unico incontro. Volevamo riunire più Net possibile. Rivedere vecchie facce e rivivere la magia di Appennini 2002 dove erano presenti più di 100 persone.
Appennini 2017 15 anni dopo. Dove per una volta sarà più importante la cena tutti insieme che il giro in moto. Certo, diciamo che a conti fatti siamo ancora più bravi negli itinerari che ad azzeccare menù e cuochi ma poco importa. Ci abbiamo provato ed è stato comunque, speriamo, un successo.
Cos’è accaduto in tutti questi anni? Famiglie, figli, lavoro, pensione. Qualcuno è “andato avanti”. Ma, anche per loro, chi resta, è giusto che viva il momento. E le moto! I Transalp si sono quasi estinti… Ma i chilometri? Quanti ne abbiamo fatti? 3,5 milioni. Un vago tentativo di sondare, per ognuno, quanta strada è stata percorsa in questi quindici anni. Quindi una bella somma ed ecco saltare fuori questa cifra. Fa un po’ schifo come numero. Abbiamo provato a tradurlo in miglia, in circonferenze della terra, in distanza terra-luna…ma tant’è. I chilometri sono quelli. E allora cosi sia.
Cerchiamo di fare le cose in grande stavolta, pur mantenendo la semplicità che ci contraddistingue. Come quei Motoclub fighetti dove organizzano tutto e che abbiamo sempre preso in giro. Forti della nostra disorganizzazione. Viene presenta l’iniziativa al pranzo di Natale, consegnando delle lettere personalizzate di invito, insieme ad un’anteprima della maglietta. O meglio, l’unica cosa certa era questa maglietta stropicciata perché il progetto era un foglio bianco e solo tante idee in testa.
All’ultimo siamo un po’ combattuti per la proposta di fare un raduno nelle zone colpite dal terremoto arrivata proprio in quell’occasione ma i tempi stretti e la poca certezza hanno suggerito di tenere buona quella meta per la prossima occasione. Ci sarà!
E allora via! Preparazione delle magliette ricordo, adesivi, percorsi, tracce gps, albergo 4 stelle con ogni confort. E il posto?! Castel San Pietro naturalmente. Con il fondamentale aiuto dei Nei locali, troviamo un albergo (dopo decine di tentativi) ad Imola che fosse abbastanza flessibile nelle prenotazioni. Ok, non è C.S.P.T. ma li veramente non si è trovato niente di compatibile. Apertura quindi delle prenotazioni! Dancer, erroneamente, comunica come termine tecnico fine maggio per la prenotazione dell’albergo. Il più grosso errore! Con i Net che non sanno prenotare neanche oggi per domani, figuriamoci in marzo per giugno. E le prime settimane, dopo un sondaggio pieno di buoni propositi, scorrono senza arrivare alla decina di camere prenotate. Pazienza l’albergo, alla fine Dancer passerà qualche notte ansiosa in più. Ma dobbiamo sapere se a pranzo del giro del sabato siamo in 15 o in 80. Niente!! Non ce la faremo mai… I migliori tentativi di raccogliere adesioni in tempo fallisce miseramente. Ma alla fine in un modo o nell’altro, dopo vari solleciti, riusciamo a capire vagamente il numero dei partecipanti.
Le settimane scorrono veloci e ci avviciniamo al fatidico weekend. Di ponte. Di inizio giugno. Di bel tempo. Del motomondiale al Mugello. Delle gare a Misano. Della fiera del fitness a Rimini. Di APPENNINI 2017! In pratica le autostrade al giovedì sera o venerdì mattina erano deserte. Si, si, c’eravamo solo noi…
Venerdì, il giro di Macello
Appuntamento a San Piero in Bagno ore 11.45. La giornata si presta a un gran percorso. Un edizione speciale di “I venerdì di Macello”. Pranzo al sacco e pieno per tutti al luogo dell’incontro. L’itinerario decisamente bello si snoda passando in posti particolari. Circa 200km per l’intero pomeriggio. Curve e posti stupendi: S.Piero in bagno – Santa Sofia – Passo della calla – Stia – Valico croce Mori – Passo della Colla – Palazzuolo sul Senio – Dir. Fiorenzuola – La montanara. Qualche defezione causata dal traffico costringe qualcuno a perdersi il piacere e passare qualche ora di troppo incolonnato in autostrada senza mai arrivare al luogo di partenza. Lo ritroveremo all’arrivo. Per il resto tutto è molto piacevole e una buona sosta pranzo al volo la facciamo in quota al fresco del bosco.
Il comandante di Droni
Sosta pranzo su alcuni tavoli di legno dentro il bosco. E’ per stare al fresco visti i 30 gradi. Siamo tutti un po’ stanchi. Chi per la coda ed il traffico mattutino affrontato nel raggiungere il luogo di incontro chi per il caldo. Da qualche piccola borsa accomodata sui tavoloni sbuca qualche panino, frutta e cibaria varia. Ma mentre tutti sono intenti a muover mandibole qualcuno, un po’ in disparte, si accinge ad estrarre dal suo zainetto un affare che pare un gran ragno ma con delle strane eliche sulle zampe. E’ Gigi, che con fare serioso si accinge a dare forma all’insetto volante. In men che non si dica il gruppo si azzittisce e, incuriosito, comincia a seguire le manovre di attrezzaggio. Come una folla silenziosa allo stadio prima del rigore decisivo tutti osservano e aspettano stupiti come bambini. Forse anche con un po’ di rispetto per tale operazione chirurgica. Non ci facciamo mancare nulla e ad Appenini 2017 abbiamo anche il drone! Le riprese aeree sono una gran cosa! Il drone è presto piazzato a terra. Acceso. Le ultime regolazioni di Gigi al comando remoto e la folla che piano piano si accerchia per vedere questo oggetto curioso. E’ il momento che tutti attendevano. Il drone si solleva da terra con un rumoroso turbinio di eliche e , con una precisione millimetrica, si assesta a mezz’aria con gran stabilità. LE teste di tutti si sollevano qualche grado più del normale con bocche aperte. Con rapida mossa il pilota dirige il drone a gran convinzione dentro il bosco per una gran panoramica del gruppo pranzante. Tra la fitta chioma degli alberi, che non lascia neppure intravedere il cielo, con gran ronzio compie i primi metri. Pochi secondi ed eccolo compiere immediatamente movimenti repentini ed inaspettati ai più. Rapidi cambi di direzione come in acrobatici movimenti. La curiosità di tutti verso l’oggetto si trasforma in stupore per la gran capacità di Gigi nel manovrare, come neppure le frecce tricolori sanno fare, il drone tra le frasche degli alberi con tale maestria. Ci mettiamo ben poco però a cambiare idea quando, con tranquillità assoluta per non allarmare nessuno, Gigi inizia ad armeggiare col telecomando in modo casuale mentre il drone compie manovre sempre più azzardate in totale ed ingovernabile autonomia. Nessuno fa in tempo a capire se ci sia qualche problema tecnico che il drone , impazzito, schizza a gran velocità verso l’altro infilandosi tra i rami degli alberi ed il ronzio delle eliche si trasforma nel suono di un decespugliatore da combattimento. Per interminabili secondi se ne resta a sbattere tra i rami mentre foglie e pezzi di legno precipitano a terra. Per una pio di volte il drone sembra precipitare al suolo ma appena scende di quota e si libera delle fronde riprende il suo assetto e si riproietta sempre più rapito in altro tra i rami verso un suicidio annunciato. E via una altra decespugliata! La folla comincia a diradarsi e cercare rifugio lontano dall’infernale macchina impazzita. Qualcuno cerca riparo sotto il tavolo. Mago cerca un razzo segnaletico rosso da sparare in richiesta di aiuto (magari dal porto di Livorno lo avvistano). Ma in tutto questo gran baccano con Gigi che, ormai rassegnato, attende che accada l’irreparabile ecco comparire Jack sprezzante del pericolo lanciarsi sotto il drone pronto ad afferrarlo non appena precipiti. E difatti basta poco perché dopo l’ennesima decespugliazione folle cade a terra rovinosamente e a gran velocità. Ma tra lui ed il terreno le mani di Jack pronte ad accoglierlo e salvarlo. Il drone impatta sulle sue mani e, senza perdere la minima velocità, prosegue verso terra esplodendo in alcuni pezzi sparsi. Bosco 1 – Drone 0 – Jack non pervenuto. Inutile dire che di Appenni 2017 non resterà nessuna ripresa aerea…
Sabato il giro dei bolognesi
Abbiamo cercato di seminare il panico. Terrorismo psicologico. Mi raccomando!!! Alle 8:59 si parte e già tutti col pieno. Assolutamente! Beh, ha funzionato.
Un lungo serpentone di 42 moto, alle 9:15 (inimmaginabile meno ritardo), è partito alla ricerca del fresco, puntualmente non trovato, sui rilievi appenninici.
Lungo ed interessantissimo itinerario attraverso mille curve e mille paesaggi. Parco Acque Minerali – Riolo Terme – Borgo Rivola – Casola Val Senio – Fontanelice – Piancaldoli – Sassi di S.Zenobio – Passo Raticosa – Passo Futa – Roncobilaccio – Castiglion de’ Pepoli – Lago del Brasimone – Passo dello Zanchetto – Lago di Suviana – Loc. La Spiaggetta – Suviana (SOSTA PRANZO AL SACCO) – P.te di Verzuno – Riola – Vergato – Cereglio – Tolè – Montepastore – Calderino – Mongardino – Pontecchio Marconi. Da qui due alternative daranno la possibilità di dividersi in base alle esigenze – Sasso Marconi – Ganzole – Pian di Macina – Pianoro – Val di Zena – Idice – Stradelli Guelfi – Via Emilia – Hotel Donatello.
Grandi paesaggi che hanno potuto ammirare tutte le zavorrine…..e….Gigi. Zavorrone di Rufus. Già perché il nostro pilota di droni quest’anno vuole essere un po’ raduno-centrico e si è presentato con la sua “MV Agusta che il motorino d’avviamento non s’aggiusta”. La sportiva Rivale avviamento solo a spinta ma scomodo con oltre 30 gradi e tuta in pelle. Ecco che sceglie per il giro del sabato la comodità del Crosstourer. Giro in prima classe! Due dei Net più veloci, sono rimasti indietro e si sono persi. O almeno è quello che ci hanno raccontato. Secondo noi si son fermati al bar per godersi poi le curve.
L’andatura per questa volta era tranquilla. L’avevamo detto che oggi non era un giretto classico. Per questa volta si dava la precedenza allo stare insieme. Così facendo, schivando motociclisti con tendenze suicide, siamo arrivati nel grande piazzale della Raticosa. Li è un motoraduno perenne. Centinaia di moto parcheggiate dappertutto. E il clima che si respira è da…Stelvio. Si respira e…si ammira! Due, evidentemente accaldate, fanciulle si aggirano davanti al bar allietando la vista dei (per definizione rudi) motociclisti li intorno. Arrivato il momento di fare la loro passeggiata/sfilata in mezzo alle moto, Sacks nota che sono sprovviste di ombrellino. No, non si fa. E con grande prontezza di riflessi, preoccupandosi principalmente per la salute, corre loro incontro agitando un ombrello dalla disgustosa fantasia vintage da pensionato. Con 35 gradi. E perché cavolo aveva un ombrello con se nel weekend più assolato e rovente del 2017?!?
Le due dolci fanciulle dall’aspetto soave, si sono messe subito in posa per fare una foto con lui. Ma, appena abbracciate da Sacks, da una si sente la frase:”no, così mi copri il viso”.
“Tranquilla che qui in mezzo il viso non te lo vuole guardare nessuno”. Sicuramente non Sacks… E si riparte!
Abbandonata al loro destino la coppia Rufus/Gigi (si sa, i Netraiders non aspettano), proseguiamo verso il lago di Suviana. Luogo dove avevamo definito lo stop per il luculliano pranzo. Ma a metà strada, si affianca alla testa del gruppo Maicooo e con plateali cenni (come potrebbe essere altrimenti, conoscendo il personaggio?) indica che deve far benzina. Ma come?!? Avevamo detto di partire col pieno! “Eh son partito col pieno…ma la mia più di 200 km non fa”. E’ bene ricordarlo che Maicooo il gas non lo toglie mai. Ok, Dancer, aiutiamolo. Benissimo. Persi anche Sacks, Dancer e Maicooo. Tutti a pranzo!!! Finalmente! Sparpagliati nel prato vicino al lago di Suviana, si mangia ognuno quel che si è portato nel bauletto. Troppe persone e troppo caldo per sederci a tavola. E poi…troppo tempo perso. Un po’ di dieta, suvvia.
Il pomeriggio sarebbe trascorso senza particolari episodi, quando ha cominciato a girare la frase…”il presidente ha bucato”!. Nooooo!!!! Con questo caldo…mettersi a riparare una gomma….sull’asfalto rovente. Ma quale riparare?!? Arriva Theo e, tra una sgommata e l’altra nel piazzale di ghiaia (si suppone per testare la trazione con la gomma buca) fa cenni di ripartire, asserendo che i Continental tassellati sono costruiti apposta per viaggiare a 0,8 bar. Per lo meno se in fuoristrada il tassello si tiene sgonfio non sarà un problema se ha perso un po’ di aria. Certo, in due a pieno carico su asfalto e temperature bollenti?. Boh, se lo dice lui è fin sempre il presidente. In realtà strada facendo una sosta strategica da un benzinaio e una gonfiata a 4atm ha dato quel margine che ha permesso di finire il giro senza interruzioni. Unstoppable lo Zio.
Rientro veloce facendo una sola sosta davanti alla casa di Guglielmi Marconi (che non ci ha neanche aperto, maleducato) e tutti in albergo per la Cena Del Sabato!!!
Riconoscimenti alla cena del sabato
Potremmo raccontare per ore la cena del sabato. Il caldo asfissiante della sala da un po’ alla testa e tra una portate e l’altra Dancer e Theo si lanciano in un gemellaggio con il popolo russo. Sfoggiando il loro perfetto dizionario multietnico riescono nell’intento di dedicare un brindisi agli “amici russi” seduti vicino a noi. Scopriamo anche che il menù di un vegetariano non può essere altro che erba e pomodori. Ma se è un problema possiamo sempre portarle del formaggio. O Zivas, a Bologna non puoi fare il vegetariano poi sai che lo fanno per ripicca! Ma l’interessante arriva a fine serata.
E’ il momento della consegna dei riconoscimenti. Cinque quadretti di legno blu contengono un attestato che vuole premiare alcuni particolari Netraiders che hanno scelto di esserci.
Il Net più anziano presente alla cena è ovviamente il sommo Pablito. Vittorioso per il ritiro di Paolo2145 che, seppur partecipante al giro, non era presente per la cena. Pablito, tutti cercano di raggiungerlo ma nessuno ancora ce l’ha fatta.
Il Net che si è presentato con la moto più vecchia. Doveva essere Zivas da quanto ci si aspettava ma a gran sorpresa il premio va a Melk! Sprezzante del vento e dei moscerini nei denti è arrivato ad Appennini 2017 in sella ad una vecchissima Virago. Targa a 5 cifre e autonomia da motosega. Cattivissimo!!
Il Net con la moto con più chilometri. Ultimo, con il suo GS da oltre 160.000 detiene il record della serata. Fino alla fine ha lottato con Jack per spuntarla e ce l’ha fatta!
Il Net più giovane. Maicooo! E che piacere consegnarli questo riconoscimento. Il 2016 l’ha visto entrare di gran forza tra di noi portandosi una dose di allegria e felicità come pochi!! Grazie ancora Maicooo
E per ultimo il riconoscimento al Net che viene da più lontano. Bisogna dirla tutta, mentre veniva stampato qualche giorno prima della partenza è stato sostituito con il Net più storico perché non eravamo soddisfatti della distanza del più lontano. Anno 2017 e Max è ancora li in prima fila! Te lo meriti tutto MAX!
Ma la sorpresa arriva per un sesto riconoscimento fuori programma. Non era previsto ma all’ultimo si è scelto di premiare il Net che ha guidato meglio durante questo incontro! Pensate quanti osservatori nascosti tra gli alberi tenevano d’occhio traiettorie e pieghe di ognuno per dichiarare che il miglior pilota di Appennini 2017 è stato…. Resterà un segreto.
E visto che stiamo parlando di 15 anni compiuti dal precedente gran Appennini 2002 non poteva mancare la torta NetRaiders per festeggiare l’occasione!!!
Domenica di rientri
La domenica è dedicata ai rientri. Nulla da segnalare. Ognuno per la sua strada abbiamo tanti chilometri da fare. Risalgo verso nord con lo Zio Jesse che frulla tranquillo quasi stanco dei tre giorni passati. Lungo la strada una sosta ad un area di servizio. Alle pompe di benzina ecco i Milanesi. Un incontro inaspettato quasi fosse l’inizio di un incontro e non la fine. Loro presi col rifornimento di benzina li saluto velocemente. Non posso fermarmi molto ho i “bar” contati. Faccio un pieno d’aria al posteriore e riparto di gran lena.
Ci vediamo alla prossima…
(Questo resoconto è stato scritto a quattro mani….)
Appenini 2017
io c’ero
Dancer e Laura
Sacks e Pata
Theo e Manu
Bierhoff
Ultimo
Diabolik
Cocco e Cocca
Samu e Luana
Maxciccio e Michela
Picci8v e Renata
AleKtm
Ciri e Bruna
Strafys
ZioFrenk
Bypeter e Marcella
Faccio
Pablito e Micia
Macellocastello e Miriam
Turtle
Rufus
Gigi
Manarì
Lupo Solitario , Giampiero e Veronica
Angel
Zoran
Stive e Mariagrazia
Stelvio e Daniela
Maico
Wolf
Vinc
Zivas e Valeria
Mago
ClaudioBmw e Barbara
Jor e Niki’s
Melck e Paola
Gunny
Jack e Monica
Paolo (DoRode) e Alessia
Vu7ete5anta
Paolo2145
Facce da cani
Momenti
Grazie particolare a chi si è prestato per la riuscita di tutto questo. Dancer, Macello,Ric, By Peter, Sacks, Mv ANgusta e Droni SMavic per l’intrattenimento, Ceramiche Imolesi per il cane di porcellana, DaiCHin per la climatizzazione della sala pranzo, Ortrofrutta km0 per il menù di Zivas
0 commenti