Aria di temporale

Sabato pomeriggio, la moto è fuori, questa mattina l’ho usata per andare a comprare cose: sole e caldo, eppure dovrebbe piovere. Piano piano arrivano le le 4 e mezza del pomeriggio, gli scuri di casa sbattono, e la palma inizia il suo canto del vento, un FFFRRRRRFFRRRR, caratteristico delle foglie rigide che sbattono tra di loro: devo mettere la moto in garage. Per mettere la moto in garage devo togliere le ciabatte, dunque mi metto, i jeand per la moto, gli stivali, il giubbino e vado a  mettere la moto dentro: ho voglia di vento e di pioggia, la strada per il garage puà assumere aspetti inaspettati!

La mia stradina  mi aspetta, vado alla ricerca della pioggia. Il vento fresco invade il giubbino estivo traforato e mi abbraccia, con una sensazione al limite tra il piacere e il freddo, ma bastano poche curve come si deve, perchè la temperatura del movimento fisico sulla moto metta tutto a posto. Vado ad un andatura per me abbastanza inusuale, faccio scorrere le moto senza grandi frenate, di agilità, percepisco gli odori forti della vegetazione bagnata, da qualche parte deve essere iniziato a piovere, la moto percorre le curve e quello che sento cambia in una scala di profumi che hanno un senso di continuità; chissà perche ogni sensazione forte, e piacevole, mi fa pensare alla musica, l’armonica della moto che disegna le sue traiettorie, gli odori che cambiano, il vento che muove le piante e i miei pensieri: la musica c’è, c’è sempre dentro ogni felicità e dentro ogni malinconia. Vivo questo mio tempo come una attesa, di qualcosa che non so, ma in mezzo all’incertezza c’è sempre un percorso, una strada qualcosa da cercare, ed io cerco la pioggia. Quando sto così, mi sento tanto bravo in moto, accarezzo le leve, il freno mi obbedisce usando solo un dito, la strommina sembra quasi che agisca prima della mia azione, basta pensare e l cosa accade. Abbandono la strada che conosco e mi perdo, in mezzo alle colline moreniche, su una stradina stretta e tortuosa, di mille curve imprevedibili, che percorro, senza sbavature, piano o veloce, non so, non importa, sto bene e il profumo della terra bagnata, mi dice la direzione da seguire. La visiera del casco aperta accoglie le prime gocce, acqua fresca, finalmente! Putroppo devo abbasare un po la visiera, altrimenti gli occhiali si bagnerebbero e non vedrei bene, Arriva la pioggia, l’ascolto mentre batte sul cupolino, sulla moto e sul casco: quale che siano i nostri pensieri, sono nella natura, dentro il mio tempo, con la mia moto. Piove poco, avrei voluto un temporale, ma è ora di tornare, la realtà al di la della pioggia, mi dispiace lasciarmi alle spalle quel senso di incertezza, quell’idea del confronto con qualcosa che non possiamo regolare, semplicemente girando una manopola, o chiudendo una finestra e quell’odore della terra calda che rimanda la pioggia verso le nuvole, circondando chi l’attraversa.

Buona domenica Net, vi auguro di bagnarvi un poco e di farlo con piacere.