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- Questo topic ha 18 risposte, 14 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni, 10 mesi fa da Pablito.
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17 Gennaio 2013 alle 22:22 #49617RibolsonMembro
Non mi piace il navigatore satellitare, uso cartine e bussola.
Lo faccio non perchè sia meglio ma perchè ci provo più gusto.
Parlo di viaggi impegnativi ma normali non cose estreme, fuori dalla civiltà.
Lo faccio per lo stesso motivo per cui viaggio in moto a contatto con la natura e non con super SUV.
Un lampeggio analogico.
Non
Ma
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17 Gennaio 2013 alle 22:40 #137745SacksPartecipante
mmm…fino ad ora ho preferito le cartine. Mi piace pianificare il percorso il periodo prima del viaggio per poi seguirlo sulle cartine con tutti i suoi colori…strada arancione..gialla…bianca…mmm..bianca come sarà? Grande o piccola? Proviamo!
Non escludo in futuro un navigatore. Mi piacerebbe però che oltre ad indicarmi la strada, avesse anche la funzione di registrazione del mio percorso, un pò come i gps per bici. Non essendomi però ancora informato non so se esistano.. -
17 Gennaio 2013 alle 23:27 #137747GanzottoMembro
. Mi piacerebbe però che oltre ad indicarmi la strada, avesse anche la funzione di registrazione del mio percorso, un pò come i gps per bici. Non essendomi però ancora informato non so se esistano..
Esistono da un sacco di tempo. Perfino il mio vecchio Garmin III Plus con lo schermo a scala di grigi ( eroicamente defunto trafitto da un ramo..) poteva memorizzare il tracciato.
Il bello è che oltre a memorizzarlo al momento, si può riversarlo su computer, fare un puzzle di diversi tracciati adiacenti e ricaricarlo sul GPS, pianificare un percorso direttamente a computer e controllarne la fattibilità facendolo girare su Google Earth prima di caricarlo sul GPS e sperimentarlo così in modo virtuale prima che sul campo.
Tutte possibilità che lavorando con bussola e cartine ti puoi scordare di ottenere.
L’unico inconveniente è appunto la possibilità di danneggiamento in caso di caduta. Dopo la prematura dipartita del mio primo GPS ho provveduto a costruirmi per il secondo una custodia corazzata. Se arrivo a rompere anche quella vuol dire che comunque a quel punto non sarei nelle condizioni di preoccuparmi di cosa è successo al navigatore.
Un ultimo bonus: se ti capita di restare a piedi con la moto ed hai una moglie o una fidanzata con il navigatore in macchina anche lei, puoi anche essere il culo al diavolo, ti basta inviarle le coordinate della tua posizione e lei può venirti a ripescare, purché tu riesca a spostarti fino ad un punto accessibile in auto. Ho sfruttato questa opportunità giusto qualche mese fa.
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17 Gennaio 2013 alle 23:44 #137748SacksPartecipante
se do le coordinate a mia moglie mi manda un cecchino…
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18 Gennaio 2013 alle 8:48 #137750
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18 Gennaio 2013 alle 8:57 #137751UltimoPartecipante
Per andare a Caponord, con Diabolik, abbiamo fatto un po’ e un po’… ma devo riconoscere che senza il palmarino con Tom Tom craccato sarebbe stato tutto parecchio più complicato, a Stoccolma ci siamo persi anche con quello!
Per le strade delle mie parti, prefirisco andare a naso… o eventualmente fermarmi e controllare la posizione sulla mappa del mio iPhone.
Per certi versi il navigatore è molto comodo ma per altri penso che tolga un po’ di avventura e sano romanticisimo di chi va in moto da sempre, all’avventura, con senso di orientamento e basta…
Per il semplice fatto che abbiamo imparato a girare senza e poi arrivato… le nuove generazioni di certo non potranno farne a meno.. come in tutte le cose…Se vale che “in moto, non ci si può perdere ma solo ritrovare“, allora ne faccio a meno.
Se invece devo essere in un posto a una certa ora.. allora…è un altro discorso.Uno dei ricordi fantastici che ho, è quello di 2 anni fa che nel centro di Milano in piena estate, io e Mari in moto, 1000°C alla ricerca dell’albergo che avevamo prenotato, senza navigatore, lei con la cartina in mano che mi urlava (senza interfono) “gira a destra!!!” “gira a sinistra!!!”. Fantastico!
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18 Gennaio 2013 alle 9:02 #137752zivasPartecipante
Il navigatore mi ha permesso di trovare una marea di stradine bellissime da percorrere ed è insostituibile quando le ambizioni di viaggio sono alte e i tempi ristretti; inoltre quando si va in giro per l’Europa è decisamente anacronistico pensare di potersi muovere dentro città grandi che non si conoscono senza l’aiuto di un GPS: per trovare un albergo occorrerebbero giorni.
Io non sempre mi affido ciecamente a lui, ma sulle strade esterne uso sempre anche la cartina che dà una visione d’insieme che il GPS non può dare; stabilito il percorso sulla cartina lo imposto per tappe nello strumento che così fa quello che voglio io e non quello che per lui è meglio.
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18 Gennaio 2013 alle 9:22 #137754VincPartecipante
Beh, una cosa non esclude l’altra…
Pianificazione dell’itinerario assolutamente su cartina (adoro le cartine: ti danno una visione di insieme che nessun navigatore è in grado di eguagliare), ma quando devi cercare qualcosa con i cartelli in svedese ti assicuro che il navigatore aiuta non poco
Ho inoltre trovato imbattibile il navigatore in viaggi sotto la pioggia o di notte dove leggere la cartina nella borsa serbatoio diventa impossibile.
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18 Gennaio 2013 alle 20:59 #137778ALPartecipante
l’estate passata ho girato per due settimane l’Andalusia e con l’aiuto del GPS ho viaggiato senza problemi, trovando anche belle scorciatoie per andare in Sierra Nevada e nelle altre sierre, il problema è nato quando ho voluto proseguire per il Marocco, non avendo sul gps caricata la cartina…….i santi sono volati tutti in cielo, la carta stradale si è bagnata del sudore che mi cadeva da sotto il casco, farsi capire in italiano o in inglese era un’impresa……l’avventura è bella ma le comodità migliorano la vita…
P.S. un abbraccio a tutti, scrivo poco ma vi lego molto e vi penso ancora di più. -
18 Gennaio 2013 alle 21:36 #137781RibolsonMembro
In effetti il navigatore, od uno smartphone con gps, per muoversi in una grande città dai cartelli indecifrabili è sicuramente più che utile, anche per superare certe immense circonvallazioni. Il resto è filosofia di viaggio, nel mio caso metodo random anche nella ricerca dei campeggi, per ora nessun campeggio o albergo prenotato (dico, per ora poi si vedrà).
Probabilmente l’uso misto dei due metodi è il più saggio, cartina per divertirsi, navigatore per togliersi dai guai.
Non dimentico qualche ora persa al buio a cercare un posto per dormire senza avere la certezza di trovarlo, in mezzo alla campagna.
Oppure posti talmente sperduti, senza indicazioni stradali, da sentire salire una leggera inquietudine.
Ma prima di entrare in tenda a dormire, il tempo trascorso sulla cartina, alla luce di una lanternina led, a preparare la tappa del giorno dopo è un momento bellissimo.
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18 Gennaio 2013 alle 21:36 #137782TheoAmministratore del forum
Cartina, assolutamente cartina. Ti dice tutto. Ti fa capire molto di più. Poi hai una visione estremamente più ampia.
Il GPS lo uso per avere un riferimento se stò effettivamente andando dove volevo andare e per tracciare i percorsi. Raramente anche per districarmi dagli impicci ma capita proprio poco, non sono un gran visitatore di centri cittadini -
18 Gennaio 2013 alle 21:49 #137783ALPartecipante
concordo che la cartina è insostituibile per organizzare gli itinerari ed avere una visione completa della zona, ma quando si arriva agli incroci indecifrabili, dove per arrivare alla meta ti introducono paesi intermedi che non conosci, il GPS ti facilità ed eviti ritorni sul percorso, questo ti permette di goderti ciò che ti circonda senza l’ansia di poter sbagliare strada.
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19 Gennaio 2013 alle 16:07 #137801SiosoPartecipante
Non avendo navigatori o aggeggi tecnologici vado sempre di cartina.
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19 Gennaio 2013 alle 16:33 #137802pangareMembro
da queste parti solo cartina e bussola …….col navigatore corri il rischio di ritrovarti in Zambia
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20 Gennaio 2013 alle 10:44 #137811DancerPartecipante
ripeto quello detto in un altra discussione:
– cartina affascinante e insostituibile. Bellissimo poi rivedere evidenziati i percorsi fatti
– navigatore comodo al 100×100 ma non indispensabile.
Anche se in passato dicevo di no, mi rendo conto che dentro una grande città lo si apprezza a tal punto che diventa quasi indispensabile.
Sfizioso infine in quanto ti da tutti i vari riferimenti come quota e tempistiche varie.In sostanza:
cartina obbligatoria e navigatore per star più tranquilli -
20 Gennaio 2013 alle 11:23 #137816ScalPartecipante
Scritto da Ribolson il 18 gen 2013 09:36
In effetti il navigatore, od uno smartphone con gps, per muoversi in una grande città dai cartelli indecifrabili è sicuramente più che utile, anche per superare certe immense circonvallazioni. Il resto è filosofia di viaggio, nel mio caso metodo random anche nella ricerca dei campeggi, per ora nessun campeggio o albergo prenotato (dico, per ora poi si vedrà).
Probabilmente l’uso misto dei due metodi è il più saggio, cartina per divertirsi, navigatore per togliersi dai guai.
Non dimentico qualche ora persa al buio a cercare un posto per dormire senza avere la certezza di trovarlo, in mezzo alla campagna.
Oppure posti talmente sperduti, senza indicazioni stradali, da sentire salire una leggera inquietudine.
Ma prima di entrare in tenda a dormire, il tempo trascorso sulla cartina, alla luce di una lanternina led, a preparare la tappa del giorno dopo è un momento bellissimo.
Questo argomento tocca la parte intima dello spirito del viaggio, che per noi è tradotto in senso motociclistico, ma che può essere esteso a viaggi diversi. Purtroppo non mi sento molto capace di affrontare un reale orientamanto con bussola e cartina, in assenza di strade ben definite, ho sempre provato a capire, ma o per il poco tempo o per una innata superficialità, non sono mai riuscito ad arrivare a quel minimo che possa consentire di sperimentare. Quella sensazione che dici l’ho vissuto insieme a Biros, Macello e Pablito nella preparazione dei viaggi nel deserto, la carina era sul pc, e comunque c’erano gps.
Ma devo dire che il sapore e le emozioni che descrivi tu sono molto più intime, vissute. Chissà cher nella mia terza età, qulcosa non possa succedere.
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20 Gennaio 2013 alle 14:54 #137824RibolsonMembro
Scritto da Scal il 20 gen 2013 11:23
Scritto da Ribolson il 18 gen 2013 09:36
In effetti il navigatore, od uno smartphone con gps, per muoversi in una grande città dai cartelli indecifrabili è sicuramente più che utile, anche per superare certe immense circonvallazioni. Il resto è filosofia di viaggio, nel mio caso metodo random anche nella ricerca dei campeggi, per ora nessun campeggio o albergo prenotato (dico, per ora poi si vedrà).
Probabilmente l’uso misto dei due metodi è il più saggio, cartina per divertirsi, navigatore per togliersi dai guai.
Non dimentico qualche ora persa al buio a cercare un posto per dormire senza avere la certezza di trovarlo, in mezzo alla campagna.
Oppure posti talmente sperduti, senza indicazioni stradali, da sentire salire una leggera inquietudine.
Ma prima di entrare in tenda a dormire, il tempo trascorso sulla cartina, alla luce di una lanternina led, a preparare la tappa del giorno dopo è un momento bellissimo.
Questo argomento tocca la parte intima dello spirito del viaggio, che per noi è tradotto in senso motociclistico, ma che può essere esteso a viaggi diversi. Purtroppo non mi sento molto capace di affrontare un reale orientamanto con bussola e cartina, in assenza di strade ben definite, ho sempre provato a capire, ma o per il poco tempo o per una innata superficialità, non sono mai riuscito ad arrivare a quel minimo che possa consentire di sperimentare. Quella sensazione che dici l’ho vissuto insieme a Biros, Macello e Pablito nella preparazione dei viaggi nel deserto, la carina era sul pc, e comunque c’erano gps.
Ma devo dire che il sapore e le emozioni che descrivi tu sono molto più intime, vissute. Chissà cher nella mia terza età, qulcosa non possa succedere.
Scal non è facile con poche parole esprimere, forse anche precisare un pò meglio la mia “filosofia”, ci provo.
Quando parlo di avventura faccio riferimento ad una “avventura” con la a minuscola, mi limito a zone in ogni modo civilizzate anche se a volte sperdute, la bussola a volte, se mi serve, mi fa capire che direzione percorro, la cartina mi indica la strada dove sono e quello che mi aspetta.
Cerco percorsi fuori dalle grandi destinazioni turistiche, uso spesso nella preparazione (durante l’inverno) google earth, lasciandomi ispirare da una veduta, un paesaggio particolare, un pensiero.
Le zone più turistiche, che evito se posso, sono ormai, nei periodi che io uso per i miei viaggi, in genere luglio, strabattute e i campeggi sono strapieni e prenotati con internet.
Cerco, se posso, piccoli campeggi a volte non segnati.
Ho trovato in Portogallo, Spagna, Francia, Grecia zone poco battute e bellissime, per me conta sopratutto vedere posti nuovi ed essere lontano dai problemi quotidiani.
Non vado in Africa o in posti più problematici perchè viaggio solo, e non vorrei mai che mia moglie dovesse subire troppi disagi o “pericoli” (un guasto in un posto sperduto).
La terza età è un argomento delicato, ho ripreso a viaggiare nel 2006 già avanti con gli anni ma credo che da i cinquanta in poi le cose si inizino a gustare di più, il fisico ne giova, lo spirito ancora di più, è, in modo diverso, come da nonni si apprezzano i bambini.
Non mi do limiti, andrò fino a quando la salute e la vita me lo permetterà, spero ancora per molto. dal mio primo viaggio in Portogallo, nel 2006, con il Siver Wing appena acquistato.
Delfi 2010 con il Vstrom
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20 Gennaio 2013 alle 21:31 #137833BierhoffPartecipante
Io uso entrambi … La cartina per pianificare e il navigatore per andare. Sull’iphone poi ho la possibilitá di vedere le cartine come se fosse su carta.
La registrazione del percorso la trovo fondamentale. Mi piace rivedere a casa il giro fatto, altitudine massima, minima, i grafici alla giro d’Italia, ecc.
Sacks, se hai uno smartphon c’é un sacco di roba -
21 Gennaio 2013 alle 0:14 #137840PablitoPartecipante
Se decido, spesso senza averla programmata, di fare un’uscita “estemporanea”, ho sempre una cartina e non lascio mai a casa il GPS. Magari non lo programmo, ma lo tengo acceso.
Se parto, sempre con mia moglie, per i nostri giri (spesso lunghi, anche oltre tre settimane) ho sempre cartine (più d’una (se possibile al 200.000 ed a grande scala), GPS cartografico aggiornato e PC leggerissimo, potente e sempre connesso). In moto usiamo, da sempre, gli interfonici (da alcuni anni senza fili e collegati in BT al GPS)
Ciò non toglie che, in qualunque momento, si decida (e lo facciamo spesso) di cambiare strada, visitare posti nuovi, modificare, spesso radicalmente, il programma di massima con il quale eravamo partiti.
Non ho mai fatto un viaggio nel quale, poco o tanto, (spesso tantissimo) non sia stato lasciato all’improvvisazione, all’estro del momento.
Quando, quasi dieci anni fa, installai il primo GPS cartografico sulla moto, mia moglie lo ribattezzò “Giocattolo di Paolo….Scemo” …. salvo cambiare radicalmente opinione quando, nella periferia di Salisburgo, di notte, cercammo e trovammo A COLPO SICURO, alloggio e punti di nostro interesse. Ho benedetto il GPS quando a Praga ho dovuto cambiare la batteria della moto, “defunta” nela pustza ungherese.
Nel deserto, come ha scritto SCAL, abbiamo sempre usato quanto di meglio la tecnologia mette a disposizione (GPS, telefoni Iridium, radio palmari UHF, ecc.). In questi viaggi chi non lo fa, a mio modesto avviso, è un irresponsabile.
Lo spirito di avventura non mi è mai mancato. Non per questo rinuncio alle possibilità ed ALLA TRANQUILLITA’ che la tecnologia mi offre.
Un esempio? Prenotiamo raramente l’albergo durantre le nostre scorribande in moto. Quando decidiamo che è ora di fermarsi consulto il GPS, accendo il PC, trovo la tariffa migliore (spesso telefono). Più raramente scelgo un albergo a caso; se lo faccio marco il punto sul GPS e poi vado a zonzo senza preoccuparmi di ritrovare l’albergo più tardi.
Spesso, dopo cena e prima di concludere la giornata, apro la cartina (ed accendo il PC) e cerco ispirazione per il giorno dopo…….. Questa è la mia libertà.
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