Svizzera Pesciatina & San Galgano

Liberi dai pargoli in ferie e stranamente limitate le rotture di scatole lavorative ci ritroviamo con Luisa a partire sabato mattina verso le 11,30 (fino alle 11 lavoro..).

Decidiamo di fare un giretto locale, usciamo da Pistoia in direzione Femminamorta, saliamo su per i tornanti fatti in occasione di un “Giovedì di Macello” (azz come vola il tempo!) fino a Casore del Monte. L’asfalto e pulito ed anche se la strada è stretta e fa caldo non c’è anima viva in giro e salendo si inizia a respirare. Arrivati sulla cima del colle prendiamo per Calamecca, una strada ancor più stretta in mezzo ai boschi ci conduce nel piccolo paese dal nome esotico.

Prendiamo la strada in direzione Prunetta, noto che salendo la vegetazione manifesta un mese di ritardo, trovo tigli in fiore dal profumo estivo, ippocastani, castagni mentre boschi di querce ci assicurano un po’ di fresco. Da Prunetta andiamo in direzione La Lima sbucando al famoso ponte sospeso, due minuti di pausa per una foto poi riprendiamo scendendo verso Bagni di Lucca e fermandosi a mangiare un panino in un bar dove già ci eravamo fermati una volta con Macello.

Lucchio ci osserva dall’alto, il paese famoso perchè talmente arroccato che i paesani mettevano il cestino al sedere delle galline per non perdere le uova. Paesaggi di rara belezza che fanno dimenticare il caldo in città.

Ci avviciniamo a Bagni di Lucca, sbaglio strada e trascino Luvi su per una stradina ttta tornanti che finisce in un paesino di quattro case: dietro front. Dopo pochi km trovo quella giusta, allora risaliamo in quota ed attraverso crinali e paesini dimenticati arriviamo fino a Collodi.

Da qui la noia, Pescia, Montecatini, Pistoia nel caldo afoso, ma e valeva la pena.

Domenica mattina partiamo sulle 10,30, fa un caldo osceno già all’inizio… San Baronto con le sue belle curve piene di ciclisti in fuga, Lamporecchio, Vinci e torniamo in pianura, lungo l’Arno orrendamente marrone. Castel Fiorentino, poi Certaldo per strade pressochè deserte, ma sono tutti al mare?

Osservo la gente nelle case lungo la strada, i più sono in pantaloncini corti ad oziare nell’ombra. Maledetta canicola! Poggibonsi, Colle Val d’Elsa ed usciamo nelle campagne senesi. Ettari di girasole, di boschi, di campi di grano, sfrecciano accanto a noi, l’afalto e dritto ed incrociamo pure qualche temerario in moto. Arrivati a pochi km da San Galgano ci fermiamo per un piatto di pasta in una piccola trattoria.

Risaliti i moto ci attende una discesa con curve ampie, asfalto nuovo, perfetto. Mi lascio prendere la mano e piego a 50 all’ora (si può fare!) e godendo lascio che due arrambati mi sorpassino sfrecciando sui loro GS ultracarichi (ma ‘ndo vanno?) ma in abbigliamento estivo. Impegnatissimi. Li lascio andare sorridendo e continuando a godere di belle pieghe fatte a basse velocità, ci molti modi per godere, no?

Arriviamo all’abbazia un minuto dopo i GS, belli accaldati ma rilassati. Ci facciamo due passi, quattro foto e sei risate osservando la flra e la fauna che gravita attorno a questo luogo incantato.

Si riparte, appena arriviamo sulla salita bella curvosa apro un o’ di più e mi diverto per 5 minuti, rallentando poi per aspettare Luvi. Il resto è africa! Il termometro segna 48°! Non so come riusciamo a rientrare ripercorrendo la stessa via, fermandoci ogni tanto per bere.

Tutto qui, ogni tanto fa bene un po’ di moto, lo dice anche il dottore. 😀