- Questo topic ha 14 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 18 anni, 3 mesi fa da
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TI RENDI CONTO DI VIVERE NEL 2006 QUANDO:
1. Per sbaglio inserisci la password nel
microonde.
2. Sono anni che non giochi a solitario con
carte vere.
3. Hai una lista di 15 numeri di telefono per
contattare i tuoi 5
familiari.
4. Mandi e-mail alla persona che lavora al
tavolo accanto al tuo.
5. Il motivo per cui non ti tieni in contatto
con i tuoi amici e
familiari è che non hanno indirizzi e-mail.
6. Rimani in macchina e col cellulare chiami a
casa per vedere se c’è
qualcuno che ti aiuta a portare dentro la spesa.
7. Ogni spot in tv ha un sito web scritto in un
angolo dello schermo.
8. Uscire di casa senza cellulare, cosa che hai
tranquillamente
fatto per i primi 20, 30 (o 60) anni della tua
vita, ora ti crea il panico
e ti fa tornare indietro per prenderlo.
10. Ti alzi al mattino a ti metti al computer
ancora prima di prendere il
caffè.
11. Cominci ad arrovellarti il cervello alla
ricerca di modi alternativi
per sorridere, 🙂 o) :->
12. Mentre leggi tutto questo ridi e fai Sì con
la testa.
13. Sei troppo occupato per accorgerti che su
questa lista manca il punto
9.
15. E ora sei tornato indietro per vedere se
davvero manca il punto 9.E ORA STAI RIDENDO DA SOLO….
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Quote:Niki
La otto è tremendamente vera.
Qualche giorno fa esco di casa,dimenticando il cellulare.
Me ne accorgo a metà strada tra casa ed ufficio.
Prima reazione: inverto la marcia e torno a prenderlo.
Poi ci penso: nel palmare (che é anche un telefono) ho la SIM duplicata con lo stesso numero. Se spengo il telefono dimenticato a casa potrò usare il palmare al posto del telefono principale.
Chiamo Micia e…. appena alza il telefono (di casa) mi dice: mi sono accorta che lo avevi dimenticato e….. l’ho già spento!!!!
Non c’é più speranza……
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Il problema è solo una moda, in francia hanno un quinto dei cellulari che abbiamo noi, a New York gli sms non sanno neppure cosa sono. Siamo schiavi di noi stessi e dell’ansia che la vita moderna ci trasmette. é diventato difficile vivere con uno stipendio di 1.300 euro al mese ma negli anni sessanta lo stipendio medio era 60 mila lire (una cinquecento costava 120 mila) e la vita in proporzione era molto meno cara. Oggi credo che il vero lusso sia avere tempo: il tempo per spegnere il cellulare e se qualcuno mi cerca vorrà dire che riproverà più tardi, il tempo per passeggiare e non correre da una parte all’altra, il tempo per leggere un libro e non bruciarsi gli occhi in internet. Io non sono più un gioanotto e ricordo ancora le urla delle mamme per l’ora della merenda o quando era in tavola alla sera ed iniziavano ad urlare che si freddava la cena. Quando telefonavi in casa di amici ed aspettavi il 20esimo squillo per capire forse o non erano in casa o erano in bagno. Bei tempi? Chi può dirlo? Cerco di vivere il presente. Superlamps
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io aggiungerei che ti accorgi anche quando prime di cercare di capire come arrivare in un punto stai gia aprendo un sito web o un software per trovarlo senza nemmeno ragionare con una cartina alla mano. Mi dissocio da questa cosa che ho scritto perchè odio i navigatori, però ormai molti senza una voce che li guida soavemente non sanno piu andare in giro…e non sono solo taxisti o corrieri che magari per la loro professione ne traggono vantaggio.
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Concordo anch’io…il fatto è che a volte certe cose le si usa in maniera eccessiva, anche quando non servono. Sono comunque le cose in generale che sono cambiate e io mi sono accorta di essere nel 2000 e passa quando ho sentito dire da mio nipote di 8 anni che per natale vuole il lettore mp3 (io a 8 anni chiedevo la macchina della barbie!!)
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