- Questo topic ha 29 risposte, 13 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 18 anni, 10 mesi fa da
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Sono in bagno e rido come uno stupido,
mi ricordo, quando piu’ di quarant’anni fa , rientrando da giocare con mio
cugino, mia zia ci faceva spogliare, ci metteva nella vasca e ci dava di
quelle sfregate che alla fine sembravamo pitturati di rosso.
Quindi asciutti ed ancora paonazzi incominciava l’inconfessabile
competizione a chi avesse piu’ lividi e croste!
Gomiti, ginocchia, gambe straziate dalle ortiche, graffi dei rovi,
bernoccoli in testa e tante altre “decorazioni” che ammiravamo orgogliosi.
Ebbene stasera nel mio bagno, mi e’ sembrato di tornare ad allora, il mio
corpo e’ segnato da una costellazione di lividi, ecchimosi, c’e’anche un
taglio in fronte! e il vedermi cosi’mi ha portato in un attimo nel passato!
Guardavo orgoglioso, il risultato di una giornata di enduro, nel bosco
gelato, dove sono caduto, e caduto e ancora caduto, trovando nella
“sofferenza” quello strano piacere che prova un endurista provato dal
cimento. 😉
Ora, lo dicono tutti, invecchiando si torna un po’ bambini; avro’ mica
esagerato?
Se vado avanti cosi’, ho un chiaro monito di quello che sara’ il mio
destino.
Cadere e rialzarmi, cadere e rialzarmi sino a quando il cerchio si chiudera’
e mi rialzero’ un’ultima volta volando, come l’Araba Fenice.
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Grande Cesare! Faccio fatica a scrivere, ma quanto hai ragione! Erano i tempi in cui si usciva di casa e si giocava in strada, fra un’auto e l’altra 5 minuti di svago. Era l’epoca del telefono di casa con il numeratore a disco ed un campanello elettromagnetico al suo interno. Il telefono primitivo, che aspettavi 5 minuti prima che l’amico arrivasse a parlare con te.
Di quando si tornava a casa per la fame e ci aspettava una merenda a base di fette di pane e nutella, the o succo di frutta yoga.
Faccio fatica a scrivere perchè come te sono uscito nel bosco in questa splendida giornata che profuma di primavera. 4 gradi, il sole alto, il cielo limpido, il bosco asciutto.
Una meraviglia, finchè giunto in cima ad una pietraia mi si è parato davanti uno scoglio insormontabile, ho deviato a destra, mettendomi ad angolo retto rispetto alla via, in un piccolo slargo pianeggiante. Ma una grossa roccia ha bloccato la ruota anteriore facendomi perdere l’equilibrio a valle. Che botta! Credo che le cadute da fermo siano le peggiori.
Sono rotolato sulle pietre e mi sono rialzato. Niente di niente, a caldo. Adesso l’avambraccio sinistro è piuttosto dolorante e la mano un po’ intorpidita.
Oggi mi sono un po’ sdato con le pietraie, non vedo l’ora che si possa organizzare qualcosa insieme.
Fangosi, doloranti lamps.
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Bhe in merito al fatto che le cadute da fermo siano le più dolorose avrei qualcosina da obiettare, anzi direi che sono la mia spalla sx ed il mio pollicione dx a non essere daccordo.
)Oggi mi sono riportato a Peschiera carrello e motina,tutto è pronto, la neve non resterà li in eterno … non l’ha mai fatto!
Caro Cesare, è bello sentirti parlare dei tempi passati, a me il bagno lo facevano nella tinozza zincata a 3 manici con l’acqua scaldata sulla stufa. Dovremo fare una uscita off con serata piena di parole vino rosso e carne … finchè il brusia delle frasi non ci accompagni dentro il sonno come quando ero piccolo e mi addormentavo sul parlare dei grandi: la televisione non c’era … sembra quasi impossibile vero??
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..domani faccio un espresso per Brno e poi vi dico come finisce..ciau! 
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