- Questo topic ha 20 risposte, 16 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 19 anni, 8 mesi fa da
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La chiave del dieci, bellissima, riesce ad essere consistente, ad occupare un volume ed uno spazio che le da la giusta visibilità senza peraltro essere invadente. La chiave del dieci è un oggetto d’arte, la necessità che si fa forma per proprio conto, non potrebbe essere diversa … e così … così è bellissima. La chiave del 10 deve essere doppia, da una parte aperta e dall’altra a stella, non vi lasciate convincere da quelle falsità delle chiavi a doppia misura, che vi illudono, attirano la vostra ammirazione dalla parte del 10 aperto, ma la mano percorrendola prova la grande delusione della mancanza dell’occhio … della parte chiusa ….. la delusine si fa cocente quando ci si accorge che dall’altre parte c’è la chiave aperta dell’undici … undici, no dico che c’entra, li ci deve essere la parte chiusa, il cerchio l’occhio …. ci sono dadi e bulloni, che amano sentirsi circondati completamente … e li ci vuole la chiave a stella o ad occhio, come preferiamo chiamarla, che li cinge, li accarezza, li convince con ferma amorevolezza a girare, senza lasciarli sfuggire, senza sfregiare irrimediabilmente l’esagono … il poligono per eccellenza, la perfezione , l’unione dei 6 triangoli che trovano un vertice comune … ma questa è un’altra cosa …. la chiave del dieci, …la chiave del dieci prende le tue intenzioni, le prende dalla tua mano e compie il gesto ……
Amo la chaive del dieci, per la sua bellezza e per la sua modestia .. non occupa spazio e ti aiuta, disegnata da se stessa, come tutte le cose belle funziona e restituisce il piacere dell’uso. Ho sempre una chiave del dieci con me … a volte me la trovo sul comodino… e non mi dispiace, prima di spegnere la luce la guardo … e …. e ..si nella vita a ben guardare possiamo sempre trovare la bellezza della forma tutto è li vicino a noi, basta saper osservare … e se necessario la chiave del dieci ti permette di aprire … di guardare dentro, di cercare il tuo destino …tra un ingranaggio ed una molla …. il senso della ripartenza.
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Grande poema ………a suo tempo anchio o amato la 10 l’accarezzavo la pulivo non poteva mancare,sempre presente nei momenti tristi del motociclista ……ma adesso decisamente ó divorziato, haaa quanto e bella una Brugola,semplice poco ingombrante facile da usare e entra in qualsiasi espazio………diavolo stiamo delirando?????
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Quanta verità nelle tue parole amico mio e quanti ricordi ad essa collegati. Una 10, una 11, una 13 ed una 19, con queste quattro chiavi ci smontavo completamente la mia vespa PX. Concordo con te, la perfezione è una chiave a stella (sbaglio o lo scrisse anche Primo Levi?), aperta da un lato, per accedere a quei bulloni celati in zone impossibili, a volte tenendo la chiave in equilibrio con due due dita. E la soddisfazione di apprendere i gesti semplici, meccanici, automatici, che ti fanno girare la chiave in mano per meglio serrare o svitare, ora dalla bocca aperta, ora dall’anello a stella come il tic tac di una pendola antica. Quanti piccoli segreti dietro un pezzo di acciaio al cromo molibdeno. Grazie Scal, la chiave del 10 merita la tua ode. Superlamps
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E no cari signori … la chiave a brugola non ha anima .. la brugola è tecnologica, se appena la vite fa resistenza la chiave a brucola ti trasmette un senso di fastidio alla mano, o peggio ancora senti una torsione elastica, non c’è trasmissione diretta .. e si la chiave a brugola è tenologica, tedesca o giapponese, ma la chiave del 10 (anche le altre) sono latine, sanno di officne sporche nelle calde giornate di agosto, che sia sud america , un garage italiano o spagnolo, o una strana officina quasi tutta all’aperto di Douz, c’è l’amore e la preoccupazione, l’incertezza e l’intraprendenza di visi sudati con quelche ditata di grasso … tutta la poesia dell’amore per i motori e le donne, per il domani da percorrere con la moto … sempre che il miracolo riesca, sempre che quel carter si richiuda ed il rassicurante borbottio del motore alimenti la speranza.
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è si scal, hai nominato un’altra parola quì che meriterebbe un poema, ma lascio a te il compito in quanto io non sarei mai all’altezza… il signor “GRASSO”, quanti problemi ti risolve e come è bello dopo aver risolto un problema aver le mani belle sporche di grasso e morchia…ma continua tu! ciao e ti aspetto dalle mie parti per farti godere dei miei sterrati.
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Grande Scal! Ma lasciami dire che una brugola di 5 mm ha fascino, non arriva alla somma chiave combinata del 10 che tu hai magnificamente cantato, però la brugola del 5 la paragono a una bella ragazza, non troppo alta, taglia 42 con caviglia fine… Giampa oggi pomeriggio il grasso era padrone delle mie mani, le rendeva vive, profumate e vere, pur con piccoli tagli e un goccio di sangue a rovinarne la consistenza. Ma tu quale preferisci? Il mio è quello grigio al bisolfuro di molibdeno, fatto per i cuscinetti, come quello che trovi nella coppia di sterzo, i cuscinetti conici che rendono la moto snodata e ci fanno piegare in curva. Tutta la dinamica delle nostre moto viene da loro, come musica. Troppo bello, lubrifica anche da secco con le sue particelle metalliche. PazziLamps
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La chiave del 10 è nobilissima ma tristemente imparentata con la chiave dell’otto. Soggetto di facili costumi quest’ultima,è inaffidabile, non è mai nello stesso posto, pare che venga usata come cavia in un esperimento di teletrasporto dalla cassetta degli atrezzi del garage e quella di casa! Giusto venerdì, mentre cercavo di rimontare il serbatoio ho perso un’ora dandole la caccia!! GRRR…
Scal, sei impareggiabile!!!!
Lamps<<< -
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Queste sono le cose che noi donne non capiremo mai….ma che ci riempiono di profonda e sincera ammirazione per i nostri uomini.
Scusate se ho generalizzato, ma almeno nel mio caso è vero….del resto se aveste assaggiato il primo ragù che ho fatto in vita mia (solo qualche domenica fa) forse avreste ricambiato l’ammirazione
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Caro Scal hai solo tralasciato l’odore ce asume una chiave del 10, un misto di ormoni maschili, olio bruciato, acido da batteria, gasolio. Un odore buono che farebbe inorridire un’ispettore della Asl. Ogni tanto, quando vado in vivaio, mi fermo in officina a sentire odori della mia infanzia: idrocarburi, ferro tagliato a mola, polvere, terra e grasso, olio minarale. Odori che mi sono passati dal naso al cervello impressionando nella memoria i sbato pomeriggio trascorsi a modificare marmitte, a pulire carburatori pulitissimi, a controllare se le fasce fasciavano ancora bene. I ragazzi d’oggi, coi loro motori sigillati, difficilmente vivranno queste emozioni, tant’è che molti ignorano cosa sia quella cosa ci piace tanto…
Amarcordlamps -
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