La galleria fotografica di questo viaggio puoi trovarla nella sezione Fotografie del sito a questa pagina.
Agosto 2007
7.000 Km alla scoperta dei paesi baltici, della gente e dei fantastici posti che nascondono. Lituania, Lettonia ed Estonia hanno nascosto delle sorprese che proprio non mi aspettavo. Lettoni, Lituani, Estoni e Russi ognuno con la propria lingua miscelati in un unico viaggio. Ospitalità elevata, criminalità assolutamente non percepita natura niente male!
Cercare di capire e farsi capire con la lingua locale è impresa impossibile, praticamente sono quattro le lingue parlate, ed è curioso trovarsi in situazioni in cui neppure tra loro si capiscono. La percentuale di russi è alta e non è raro trovare russi che non parlano la lingua locale e viceversa locali che non parlano il russo.
L’inglese è il solito salvagente. Quasi tutti riescono a parlarlo, tranne in qualche zona molto isolata, rurale o di confine dove diventa impossibile. Il territorio è praticamente pianeggiante. Strade dritte e pochissime curve. Ricoperto di foreste particolarmente fitte di abeti, pini (rossi soprattutto) e betulle. Pochi invece gli animali visibili un po’ ovunque.
La risalita verso le repubbliche è stata abbastanza noiosa e devastante! Il percorso scelto mi ha fatto attraversare l’Austria via Vienna, Repubblica Ceca (Brno, Ostrava), Polonia (Katovice, Varsavia, Augustow) per poi entrare in Lituania. L’attraversamento della Polonia in particolare obbliga a centinaia di chilometri su strade generalmente malmesse, trafficatissime di autotreni, scivolosissime e piene di solchi lasciati dai cammion stessi che in moto sono sempre un pericolo. Inoltre non regala paesaggi particolarmente attraenti. L’unico vantaggio sono i prezzi generalmente bassi (benzina a parte).
Entrati in Lituania le cose cambiano immediatamente. Tutto sembra, seppur povero, molto più europeo di quanto mi aspettassi. Complice l’ingresso nell’unione europea e i vari interventi e miglioramenti alle infrastrutture, molti ancora in atto, si ha un impressione di “nuovo” un po’ ovunque. Grandi cartelli in prossimità di ponti, strade ecc. ricordano e ringraziano dei finanziamenti ricevuti.
Immediato cambio di qualche Litas per avere un po’ di quattrini locali, pieno di benzina (anche qui siamo arrivati intorno a 1 € al litro…) e via verso la penisola Curlandese.
La penisola Curlandese si trova ed ovest della lituania. Si tratta di una striscia di terra che separa la terra ferma dal baltico metà nel territorio lituano e metà in territorio Russo. Raggiungibile con un traghetto interno in circa 20 minuti è interamente patrimonio dell’ Unesco,e vedendola se ne capisce immediatamente il motivo. L’accesso è consentito dopo aver pagato un pedaggio (7 litas in moto) oltre al costo del traghetto (20 litas per andata e ritorno). Suggerisco di fare il pieno prima dell’imbarco perchè a memoria non ricordo benzinai sulla penisola. Essendo lunga circa 40Km occorre preventivare almeno 80Km tra andata e ritorno più eventuali divagazioni interne (poche dato che la strada è una sola). Un paio i centri abitati presenti, entrambi offrono il minimo indispensabile. Qualche Alberghetto, GuestHouse o B&B, qualche Pub o ristorante e market. Io mi sono fermato a Nida, all’estremo sud. Qui è possibile arrivare alle dune di sabbia dalla cui cima è ben visibile il territorio Russo!
La collina delle croci è un luogo particolare che merita una visita. Si tratta di un antico luogo di culto, una collina vera e propria in cui sono raccolte un numero immenso di croci. Si trova 11Km a nord di Siauliai lungo la strada che porta a Riga passando da Joniskis. In realtà non è facilissimo arrivarci se si perde l’unico cartello che la indica slungo la strada perchè si trova circa 2Km ad est della strada stessa e non è visibili finchè non si arriva. Per raggiungerla, trovandosi all’interno della Lituania, si attraversano vaste zone rurali e qualche percorso off road a causa dei parecchi lavori di rifacimento delle strade. Curioso il fondo sterrato praticamente pietraia insidiosissima di alcuni tratti con lavori in corso. Andare dritti è impossibile e fermarsi significa sicuro affondamento in partenza con la moto carica. A fare compagnia le numerose cicogne lungo il percorso sui pali del telefono e nei campi. Ma allora esistono! 🙂
Arrivati in Estonia tutto cambia e qui resto veramente stupito della bellezza di questo paese. Foreste, verde e coste spettacolari. In particolare l’isola di Saaremaa, la più grande della nazione, deve assolutamente essere visitata. Ricoperta da foreste di pino rosso e piena di cattivissime zanare del baltico! Munitevi di repellente perchè sono veramente feroci e tantissime! Per raggiungere l’isola occorre prendere un traghetto interno. Le corse sono frequenti e il prezzo abbastanza basso (100 Corone per la sola andata). Eccezionale l’hamburger che potete mangiare nel piccolo barettino vicino alla biglietteria. Il migliore che abbia mai assaggiato per la folle cifra di circa 2€!
Per la notte abbiamo trovato una mini hitte nella foresta. Nella punta sud dell’isola è ancora visibile uin ex insediamento militare sovietico con relativo faro ancora in funzione. La costa ovest invece regala percorsi rigorosamente sterrati che costeggiano il mare da un lato e la foresta dall’altro da fare assolutamente almeno per vedere qualche casa dei trolls. Una sosta a Kuresaare è d’obbligo. Il centro abitato principale e più grande dell’isola con il suo castello costruito su un isola artificiale. Esternamente molto bello ma internamente lascia molto a desiderare. Nulla di particolarmente spettacolare.
Ad Est di Tallin si trova il ParcoNazionale di Lahemaa una delle zone costiere più bello che ho incontrato. Il parco è pieno di percorsi escursionistici di parecchi chilometri percorribili a piedi o in bicicletta che portano in varie spiaggette incontaminate. Consiglio una visita alla zona intorno a Kasmu (le foto sono proprio di questo posto). Può anche essere un buon punto strategico per visitare la zona (Tallin e altri posti nel nord). Se volete un zona più animata suggerisco la vicina Vosu. Oltre ad avere 3 pub è più viva sopratutto di giovani. Ad ogni modo il parco non è molto esteso ed è quindi visitabile indipendentemente da dove ci si fermi. A Palmse, a sud di Vosu, si trova l’unico centro informazioni del parco in cui sono reperibili cartine e informazioni sui vari percorsi per chi vuole fare qualche escursione. Non troverete invece bezinai, banche o uffici di cambio in tutta la zona, quindi pensateci prima.
A sud ParcoNazionale di Lahemaa si trova Rakvere un grosso centro abitato. Sulla collina fuori città troneggia un enorme toro di circa 7 tonnellate creato da un artista locale in onore dei 700 anni della cittadina e il castello. Castello da visitare assolutamente! E’ una delle poche visite non noiose che si possano fare. Le rovine non sono messe benissimo ma all’interno ci sono continuamente delle rappresentazioni medioevali fatte dalla gente locale. Musica medioevale, un locale che serve piatti medioevali e l’intera atmosfera è veramente divertente. Se volete potete cimentarvi nel tiro con l’arco nel piazzale del castello. Raccomando la visita alla sala delle torture!!
Le zona est di Estonia e Lettonia cambiano abbastanza. Soprattutto per la popolazione dove in alcuni posti è quasi totalmente russa. Anche gli edifici cominciano ad essere di stampo sovietico e non è raro trovare qualche cartello in cirillico. Particolare la zona del lago Peipsi, il lago più grande dell’Estonia. Qui ci sono spiagge che possono essere scambiate per coste baltiche da quanto la distesa di acqua è immensa. In questa zona si trova Tartù una cittadina particolare, centro universitario piena di giovani.
Poco più a sud passiamo per Otepaa e il suo parco nazionale. Zona molto consigliata anche questa. In particolare il lago adiacente alla cittadina piccolo ma veramente ben tenuto. La zona è molto turistica ed veramente ben curata. Notevole anche l’Irish pub con terrazza vista lago dove si beve e mangia in abbondanza. Sulla costa est del lago in una strada interna un altro pub affacciato sempre sul lago offre economiche stanze B&B per la notte.
Il parco nazionale del Gauja attraversato dall’omonimo fiume nel mezzo della Lettonia è raggiungibile da Otepaa attraversando qualche foresta di pini e abeti. Degne di nota sono Cesis e Sigulda. Quest’ultima l’ho trovata più interessante. Posta all’estremo sud del parco offre un bell’anello escursionistico nel bosco di qualche chilometro, un castello (Nuovo castello di Sigulda) recente e ben tenuto, le rovine di una vecchia fortezza dei cavalieri e una bella lista di cose da vedere abbastanza nutrita. Grotte, sentieri, una pista di bob, piste da discesa di sci ecc…
Visaginas e la centrale nucleare di Ignalinos situati nella zona est della Lituania. Visaginas è una cittadina costruita dai sovietici allo scopo di far risiedere i lavoratori destinati alla costruzione dell’impianto e che ne sono attualmente impiegati. Un insieme di palazzoni tutti uguali e numerati dove la lingua parlata e i cartelli sono tutti in russo. La città è circondata da un anello su cui i transitano i pullman che portano i lavoratori alla centrale elettrica. La centrale nucleare si trova all’interno di un sito il cui accesso è limitato e segnalato da cartelli lungo la strada. Due immensi reattori si vedono spuntare dalla fitta foresta già a centinaia di metri di distanza e fanno la loro apparizione sulla strada che entra nell’impianto. Si tratta di una vecchia centrale con reattori RBMK, gli stessi della centrale di Chernobyl ed infatti è in via di chiusura definitiva entro il 2009.
I l parco di Grutas si trova nel villaggio di Grutas ad est di Druskininkai. Il parco raccoglie numerosissime statue sovietiche recuperate per le repubbliche baltiche e risalenti agli anni del regime sovietico. Un tempo disposte per le piazze, palazzi ecc…. sono state raccolte nel tempo. Il parco raccoglie anche una serie di giornali dell’epoca e un esemplare originale e ben conservato di locomotica con carrozza usata nelle deportazioni in siberia del tempo.
0 commenti