Un sabato come tanti altri… Ma questa volta sveglia presto. Alle 6 sono già in piedi e come prima cosa subito un occhiata al termometro. 25,8 gradi esterni a ques’ora del mattino. Ok, giubbotto traforato senza nulla di troppo sotto, ginocchiere da fuoristrada e pantaloni sopra. Oggi farà caldo. Mi aspetta una lunga traversata per andare a vedere il Lupo Bianco che Sacks ha appena comprato. Una colazione molto veloce e subito in sella a far frullare il generoso boxer verso Storo
Un sabato come tanti altri… Ma questa volta sveglia presto. Alle 6 sono già in piedi e come prima cosa subito un occhiata al termometro. 25,8 gradi esterni a ques’ora del mattino. Ok, giubbotto traforato senza nulla di troppo sotto, ginocchiere da fuoristrada e pantaloni sopra.
Oggi farà caldo.
Mi aspetta una lunga traversata per andare a vedere il Lupo Bianco che Sacks ha appena comprato. Una colazione molto veloce e subito in sella a far frullare il generoso boxer verso Storo ai piedi della val di Ledro. La giornata si conferma calda ma promette bene.
Sono solo.
Pochissime auto ed ancor meno moto (per ora). Una luce particolare e l’aria fresca sulle prime colline che affronto.
L’avvicinarsi a Storo, punto d’incontro, è accompagnato da una colorazione del cielo che dal bluastro sfuma in un grigio intenso tendente al nero cattivo… Le prime sfere bagnate cadono sul cupolino, poi sulla visiera dell’elmo.
Non è pioggia convinta ma è strano…
Oggi è una giornata stupenda, nessuno ha previsto pioggia. Vorrai mica vedere che questa moto che si è preso porta sfiga come il Varadero? Non voglio crederci, e dopo aver raggiunto Sacks con Pata e Andrea iniziamo un giretto di test. Tione, Pinzolo, Passo Carlo Magno per scendere a Dimaro… Da li su verso il passo del tonale ed ecco che immeditamente il mio sospetto diviene realtà!
Immediata la corsa all’intutamento antiacqua. Davanti a noi un inferno temporalesco dentro il quale ci tuffiamo fin ben oltre il passo del Tonale. La temperatura crolla sotto i 16 gradi repentinamente ed imperterriti proseguiamo cercando di raggiungere le Case di Viso dove ci aspetta una trota per spuntino. Lancio un sasso per uno sterratino semplice semplice per raggiungere la meta. “Ma piove…” mi dicono… E ci rinunciamo senza troppe insistenze da parte mia…
Perchè insistere? Tanto lo sò bene cosa dice il mio motto: “Chi lascia lo sterrato semplice semplice proposto dal presidente… Prima o poi se ne becca uno meno semplice…”.
E non bisogna attendere molto per il riscatto.
Il rientro difatti prevede il passaggio per Edolo, Valle Camonica, ma guarda caso la sera prima la zona è stata colpita da un violento temporale e una frana di dimensioni importanti dopo aver divelto un paio di ponti s’è abbattuta nel fiume Oglio portandosi fin sulla statale 42. Unica strada di collegamento nel fondovalle possibile.
La protezione civile è li pronta a fermarci. Ovviamente non mi perdo d’animo e con perfetto accento Bresciano chiedo informazioni per qualche sentiero o mulattiera che svalichi la zona su uno dei due versanti. Non credo sia un problema. Io un GS! Andrea un Varadero (che io ho portato ovunque) e Sacks addirittura un CrossTourer. Ecchecavolo si chiama CROSS… ed ha i cerchi a raggi, mica avrà problemi!
Mi viene segnalata una strada che cerchiamo di affrontare ma dobbiamo desistere. Da sterrato si trasforma in un deserto di fango e più avanziamo più si avvicina al fiume oramai esondato e in un letto di detriti. Incontriamo un altro motociclista tassellato della zona che ci informa che di li non se ne parla e non si riesca più ad andare da nessuna parte.
Fortunatamente conosco la zona e qualche ricordo di un altra strada sterrata che sale in quota, assieme a qualche indicazione per prenderla chiesta alle persone del luogo, ci portano verso una via d’uscita. Una bella variante tutta tornanti (ormai per la gran parte asfaltata) con 600 metri di dislivello e un bel letto di fango ad aspettarci all’arrivo. Scortati da un auto della protezione civile (ne regolamentavano il transito) riusciamo a superare l’intoppo e proseguire.
Che bella giornata, e che bello il Crosstourer. Certo… Mi chiedo se valga la pena maltrattare cosi una povera moto nuova tra temporali, strade sporche, sterrati, guadi, fango e pietre… Ma sapete come si dice… “Chi lascia lo sterrato semplice semplice…” Speriamo abbia un idropulitrice a casa….
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